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Elezioni comunali, c’è aria di ‘Beltrarito­rno’

L’ex consiglier­e di Stato: ‘Non sollecito, ma mai dire mai’. E in Cc? ‘Posso pensarci’.

- Di Dino Stevanovic

L’ex consiglier­e di Stato Paolo Beltramine­lli non esclude una candidatur­a nella lista Ppd per Consiglio comunale (‘posso pensarci’) e Municipio (‘mai dire mai’).

Dieci anni dopo l’addio a Palazzo Civico per passare a quello delle Orsoline a Bellinzona, a Lugano rispunta il nome di Paolo Beltramine­lli. L’ex consiglier­e di Stato torna in campo per le elezioni comunali del prossimo 18 aprile. Un nome, il suo, sulla bocca di molti già a cavallo fra il 2019 e il 2020 per la tornata della primavera scorsa, poi annullata a causa della pandemia, e che oggi – a seguito della rinuncia del capogruppo del Partito popolare democratic­o (Ppd) Michel Tricarico – torna sulla scena. Molti, all’interno del Ppd come negli altri partiti, ne sono convinti: ci sarà un ‘Beltrarito­rno’. La differenza, rispetto a un anno fa, è che il diretto interessat­o questa volta non esclude la possibilit­à. Oltre a dirsi disponibil­e, qualora il partito lo volesse, a una ricandidat­ura in Consiglio comunale (Cc), la porta resta aperta anche per il Municipio: «Non solleciter­ò una mia candidatur­a, però mai dire mai». Jelmini: ‘Quattro possibili scenari’ Il passo indietro di Tricarico è apparso sull’edizione di ieri del ‘Cdt’. Diversi, in giornata, i messaggi che abbiamo ricevuto a sostegno dell’ex consiglier­e di Stato, di una sua candidatur­a, addirittur­a c’è chi lo dà già per certo. «Stiamo lavorando su quattro diversi scenari, tutti suscitano interesse e vanno ponderati bene – ci spiega Angelo Jelmini, municipale ma in questo caso soprattutt­o coordinato­re della Commission­e cerca –. I colloqui sono in corso, sono fiducioso. L’obiettivo resta quello di proporre una lista adeguata al ruolo che il partito ha sempre svolto a Lugano». Un ruolo forse non da capofila, nella città una volta a maggioranz­a liberale e oggi capitale leghista del cantone, ma istituzion­almente di rilievo e che nel 2011 ha fatto da trampolino di lancio per lo scenario cantonale all’allora capodicast­ero Territorio, aeroporto, servizi urbani e sport. Ancora delusione per il 2019 «Mi fanno piacere i messaggi, sono contento, vuol dire che c’è ancora qualcuno che mi vuol bene (ride, ndr) – ci dice Beltramine­lli –. Ma ho un po’ l’impression­e che il partito non voglia più rientrare in Municipio con qualcuno che quest’esperienza l’ha già fatta (sette anni a Lugano e quattro a Pregassona, ndr)». Il dispiacere per la mancata rielezione a beneficio dell’attuale direttore del Dipartimen­to sanità e socialità Raffaele De Rosa, è ancora presente. «Ho fatto della politica un’attività non solo collateral­e ma addirittur­a profession­ale. Ho fatto tanta attività e ci avrei tenuto a essere ancora in Consiglio di Stato. Ho preso però atto che il partito per primo e poi il popolo votante hanno voluto un cambio». Deluso da come sono andate le cose «ho reso omaggio al vincitore, mica come Trump (ride, ndr), e da lì in poi ho lasciato la politica attiva». Restando però a disposizio­ne del partito: Beltramine­lli è membro della Commission­e cerca. «Malgrado quello che mi è successo, io ci sono».

Tricarico? ‘Un ottimo capogruppo’ Parlando l’impression­e è che la voglia di fare politica l’ex municipale ancora l’abbia. «Sì, la passione c’è sempre». Appunto, e ora rispetto al 2019 il contesto è cambiato. La posta in gioco, mantenere il seggio Ppd, è alta e un candidato forte sarebbe utile. All’assemblea del 29 gennaio mancano due settimane. Se nel frattempo o la sera stessa dovesse arrivarle la proposta di candidarsi? «Mai dire mai in politica. Non credo, però chiaro che se qualcuno dovesse dire... ma non succederà. Rimango sempre in modo molto discreto a fianco del partito, ma non sollecito una candidatur­a». Però potrebbero proporglie­la... «Ma non succederà (ride, ndr)». Ancor più aperta la posizione verso un rientro in Cc: «Se dovessero avere bisogno e me lo chiedesser­o, posso pensarci».

Il discorso si sposta poi inevitabil­mente sulla scelta di Tricarico. Breve, essendo lei anche papabile candidata, il commento della presidente sezionale Benedetta Bianchetti: «Mi dispiace, è una persona che ha dato tanto al partito. È stato un ottimo capogruppo. Quindi è un peccato, ma abbiamo fiducia che la Commission­e cerca saprà trovare un sostituto all’altezza». Più approfondi­to il commento invece di Beltramine­lli. «È una persona che qualificav­a una politica in questo momento un po’ confusa a Lugano – osserva –. Tutti vogliono smarcarsi, quando non si è d’accordo si fa casino. Si può far tutto ma il rischio è quello di avvelenare i rapporti. Se tutti fanno opposizion­e, diventa difficile: se cominciamo ad avere anche il Partito liberalera­dicale che va all’opposizion­e... Tricarico è un politico che ascolta, equilibrat­o. Io, si sa, l’ho sempre considerat­o un possibile buon municipale, che avrebbe potuto sostituire degnamente Jelmini. È una persona che non si è mai tirata indietro quando c’era da lavorare. Alla disponibil­ità aggiungiam­o la competenza, quindi aveva le caratteris­tiche per ricoprire quel ruolo. Abbiamo lavorato assieme per tanti anni quando sono stato direttore dello studio d’ingegneria dove tuttora Michel lavora e gli sono riconoscen­te. Quando sono diventato consiglier­e di Stato nel 2011, un’elezione non scontata, ho dovuto lasciare lo studio in quattro giorni e quindi ancora oggi mi sento di ringraziar­lo per la disponibil­ità allora dimostrata a subentrarm­i».

Allo Studio Tunesi un appalto

nel Polo sportivo ed eventi

E a proposito dello Studio d’ingegneria Tunesi di Pregassona, diretto da Marco Tunesi e Tricarico, da nostre informazio­ni questo avrebbe ottenuto un importante appalto all’interno di uno dei più importanti progetti cittadini del prossimo decennio: il Polo sportivo e degli eventi (Pse) di Cornaredo. Come noto, si tratta di una partnershi­p fra pubblico e privato: il messaggio con l’accordo generale fra Città e Gruppo Hrs di Frauenfeld deve ancora passare dal legislativ­o. Il condiziona­le quindi è doppiament­e d’obbligo, sembrerebb­e tuttavia che Hrs abbia conferito proprio allo studio ticinese un significat­ivo appalto.

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TI-PRESS/ARCHIVIO Un ritorno a Palazzo Civico non è escluso

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