Andiamoci piano, non c’è fretta
Ma quanto costerà la sostituzione? Chi controllerà la produzione delle batterie? E lo smaltimento? Molte domande restano aperte
Caro Rocco, abbiamo deciso insieme che avrei scritto una risposta al tuo interessante articolo pubblicato oggi su Spazio Libero e che la avremmo pubblicata sulla stessa pagina. D’altronde Spazio Libero è nato per cercare di discutere certe convinzioni non sufficientemente provate o che si ritengono tali da una parte in causa. La prima di tutte, in questo caso, è che, percorrendo il tuo scritto dall’inizio, si debba subito obiettare che la teoria alla base del cosiddetto “climate change”, il surriscaldamento climatico del pianeta causato dall’aumento di CO2, non è condivisa. Il clima sul pianeta ha avuto nei secoli sbalzi di temperatura ben più importanti di quello verificatosi negli ultimi 160 anni, cioè nell’epoca industriale, Né si è riscontrato un aumento, sempre negli ultimi 160 anni, di uragani o eventi climatici estremi. Ma questa è materia da scienziati e forse non si attaglia al tuo discorso riguardante solo il Ticino. Faremo volentieri un convegno a Lugano quando la pandemia ce lo permetterà.
Il Ticino da solo, anche se si “ripulisse” da ogni fonte di CO2, non inciderebbe né su tutta la Svizzera né tanto meno sul pianeta nel suo assieme. L’inquinamento ci è sempre venuto dalla Lombardia... Il tuo progetto quindi andrebbe esteso a tutte le nazioni industriali e, per essere efficace, dovrebbe essere economicamente sostenibile. Intendo dire che, in un momento di ripresa da una crisi economica di vasta portata, dovrebbe portare un beneficio e quindi un ritorno dell’investimento necessario ad installare i pannelli voltaici. Non mi risulta che Europa, Cina e Americhe in primis abbiano le idee chiare, al di là di enunciazioni altisonanti. La tua proposta non è economica, infatti parli della necessità di incentivi, chiaramente da parte dello Stato, che sono alla fine costi che graveranno sulle spalle dei cittadini. Sarebbe importante che chi vuole il fotovoltaico abbia chiarezza su costi e investimenti necessari e sui circuiti di smaltimento. Perché non approfondiamo i numeri e ne parliamo con la gente? Credo fermamente che ridurre le emissioni di CO2 sia importante per la salute, ma sempre con un occhio attento ai costi comparati con quelli della energia prodotta coi sistemi attuali. Le automobili elettriche sono molto performanti, ma le batterie prima o poi devono essere smaltite. E poi, attenti al mercato: chi produce pannelli e batterie? Stiamo lontani da leggi che ci costringessero a cambiare il nostro impianto di riscaldamento o le nostre auto, cadendo nelle mani di un oligopolio, pagando cioè molto cari i prodotti che fossimo costretti a comprare. Pare che la Cina abbia il controllo sulle materie prime per fare le batterie. Meglio mantenere in funzione il vecchio e il nuovo sistema per periodi congrui, in modo da poter decidere cosa fare dopo un periodo di esperienze pratiche. E intanto probabilmente il clima continuerà a fare quello che ha sempre fatto. Governato da fattori diversi da quelli creati dall’uomo. Credo non piacerebbe alla gente essere oggetto di una altra serie di misure che imponesse investimenti e o limitazioni delle libertà, per di più dopo un lungo periodo di difficoltà economiche e sociali pesanti. Si acuirebbe ancor di più la differenza di benessere fra ricchi e poveri, con tensioni difficili da affrontare. E se intervenisse lo Stato con incentivi importanti, il debito dei Paesi aumenterebbe ancora. Un accenno al nucleare, rif iutato dal Popolo svizzero anni fa. Di fronte ad una situazione che imponesse davvero l’abbandono delle fonti energetiche petrolifere e del gas, considerando i progressi nel campo della sicurezza delle tecnologie nucleari, occorrerebbe forse ripensarci, oltre a sfruttare al massimo l’idroelettrico. Da ultimo un commento sulla ipotesi di tappezzare il territorio di pannelli, sulle superfici delle acque delle dighe essi deturperebbero il paesaggio alpino, specie se i sistemi idroelettrici fossero potenziati.
* imprenditore