Percorsi con le racchette sulle montagne locarnesi
Tre itinerari imbiancati per scappare dallo stress della città
Paesaggi imbiancati, lontani dallo stress della città, per vivere la natura al meglio, nel silenzio e nella calma. I percorsi con le racchette nella regione di Ascona-Locarno danno a tutti la possibilità di praticare un’attività che sta in mezzo fra lo svago e lo sport. L’equipaggiamento necessario è minimo (abbigliamento adatto alla montagna, scarponi, bastoni e un paio di ciaspole) e non sono necessarie particolari conoscenze tecniche. Diversi gli itinerari nelle alture attorno alla regione del Lago Maggiore, tre dei quali sono inseriti tra i percorsi ufficiali di SvizzeraMobile. Cardada offre tre percorsi debitamente segnalati e suddivisi in base al livello di difficoltà. Quello lungo 4,7 chilometri con un dislivello di 380 metri, sale da Cardada (località alla quale si arriva con la funivia) verso
Cimetta. Dalla montagna locarnese si può ammirare al contempo il punto più basso della Svizzera, il Lago Maggiore, e quello più alto, la punta Dufour. L’osservatorio circolare permette di scoprire l’orogenesi e l’evoluzione della montagna. È possibile distinguere persino la linea insubrica, la faglia che separa la parte settentrionale e quella meridionale delle Alpi. Cartelli informativi spiegano le particolarità e i tipi di roccia caratteristici di tali placche. Un itinerario inaugurato recentemente è quello che porta alla scoperta della natura alpina del Ticino. Dal cuore di Campo Vallemaggia, seguendo il sentiero che parte sopra la chiesa del villaggio, dopo un tratto pianeggiante che permette di prendere confidenza con la neve, si entra in un bosco di maestosi larici. Lontano dalle strade trafficate e dalle masse che affollano i comprensori sciistici è possibile immergersi in un paesaggio imbiancato per vivere la magia dell’inverno. La salita è impegnativa: il percorso è lungo 4,8 chilometri con un dislivello di 276 metri e giunge fino a Cimalmotto, con rientro alla base.
Non si possono, infine, dimenticare le possibilità offerte da Bosco Gurin a chi ama le racchette. Nell’area del villaggio più alto del Ticino si sale tra i larici, i tipici “Gadumschi” e altre costruzioni tradizionali, che talvolta sfuggono allo sguardo degli sciatori che sfrecciano sul pendio innevato. Un paesaggio da cartolina incorniciato da alte vette. Arrivati a Grossalp, insediamento che ospita l’omonima capanna, si può decidere se proseguire sino alla stazione intermedia della seggiovia o girare le ciaspole e tornare sui propri passi. Il percorso è di 4,8 chilometri per un dislivello di 500 metri.