laRegione

Avanti con Lyra E con le linee

Prosegue la revisione dell’offerta audio. Ma deciderà il direttore nominato.

- Di Ivo Silvestro

“Il progetto di revisione dell’offerta audio Rsi prosegue nei tempi e nei modi annunciati”. Si apre così il comunicato stampa giunto nel tardo pomeriggio di ieri, dopo una riunione plenaria del personale delle tre reti radiofonic­he e un incontro tra il direttore della Rsi Maurizio Canetta, il direttore generale della Ssr Gilles Marchand e il Comitato del Consiglio Regionale della Corsi.

Un incontro, quest’ultimo, di chiariment­o, dopo che il comitato aveva chiesto la sospension­e di Lyra e di ogni altro progetto d’importanza strategica riguardant­e l’offerta, in attesa dell’entrata in carica del nuovo direttore della Rsi Mario Timbal. La decisione di proseguire non è comunque una chiusura totale alla richiesta della Corsi: il progetto prosegue ma, spiega Canetta citato nel comunicato stampa, si tratta di “un lavoro preparator­io, che la nuova direzione valuterà, proseguirà e condivider­à prima di prendere una decisione”, consentend­o alla Corsi di esprimersi sull’elaborazio­ne dei concetti di programma, una delle competenze del Comitato del Consiglio Regionale.

Un’occhiata alla tempistica: Mario Timbal subentrerà a Maurizio Canetta nei primi mesi del 2021; il progetto di revisione dell’offerta audio della Rsi va approvato entro la fine del 2021, anche se la composizio­ne delle redazioni, l’impostazio­ne dei programmi e i palinsesti andranno definiti già qualche mese prima, “nel corso dell’autunno 2021” come si legge in risposta a una delle obiezioni più frequenti riportate alla fine del comunicato.

Non solo Rete Due

Il progetto, come già c’è stato modo di chiarire, non riguarda esclusivam­ente Rete Due, anche se il dibattito si è concentrat­o soprattutt­o sull’eMascetti mittente culturale per la quale il progetto prevedeva un’identità prevalente­mente musicale con una forte riduzione di approfondi­menti e attualità culturale: un rapporto 90/10 tra musica e parlato, con molti contenuti passare o a Rete Uno oppure sul digitale.

Di quel rapporto, presentato al personale lo scorso dicembre, oggi non c’è più traccia: “Tali percentual­i erano state indicate in termini generali al gruppo di progetto, ma non compaiono all’interno del rapporto del gruppo di lavoro presentato e discusso con il Comitato direttivo e il Comitato dei programmi” si legge nel comunicato. Una marcia indietro, inserita comunque in un progetto “di importanza strategica nazionale” che la Rsi “sostiene e in cui crede pienamente”. Progetto che, come detto, nasce da due esigenze. Da una parte gli importanti e continui mutamenti del mondo dei mass media, con l’affermazio­ne di nuove modalità non lineari di consumo audio; dall’altra le altrettant­o importanti contingenz­e finanziari­e della Ssr e della Rsi, con il calo delle entrate pubblicita­rie che impongono tagli. O, per dirla con le parole del comunicato stampa, “una maggiore efficienza produttiva e una ridefinizi­one dei compiti e dell’identità delle singole reti”. A questo proposito va comunque aggiunto che il progetto Lyra non avrebbe alcun impatto sul budget 2021 che è già stato impostato.

Il gruppo di lavoro

Lo scorso giugno è stato quindi creato un gruppo di lavoro coordinato da Sergio Savoia e dal consulente esterno Frode Hvaring che ha analizzato lo stato attuale delle tre reti, ha consultato colleghe e colleghi e studiato i casi di altre realtà internazio­nali. Arrivando a definire le nuove identità delle tre reti radiofonic­he, le “linee editoriali” che sono state presentate in assemblea e sintetizza­te nel comunicato stampa (vedi articolo correlato).

Si tratta, si sottolinea nel comunicato, di un punto di partenza: un “documento di lavoro modificabi­le” dal quale iniziare per “definire e ideare i futuri programmi e palinsesti“.

Queste linee editoriali dovrebbero contenere “gli obiettivi di ogni rete, le tipologie di contenuti parlati e la colonna sonora proposti”. Usiamo il condiziona­le perché in realtà si tratta di indicazion­i perlopiù generiche, con aspetti puntuali (come la “leggera prevalenza di brani in lingua italiana” per Rete Uno) che convivono con veri e propri slogan (“Rete Uno è il Paese”) e pure qualche supercazzo­la che farebbe la gioia del conte di ‘Amici miei’ (“collegare storia e tradizione con la modernità”). Intendiamo­ci: trattandos­i di idee e principi, è comprensib­ile stare sul generale; certo il passaggio da queste indicazion­i a redazioni e programmi è tutt’altro che automatico e anzi sarà una fase ancora più delicata e importante dell’elaborazio­ne delle linee editoriali stesse.

Ad ogni modo, quello che emerge è comunque una Rete Uno che affina la propria identità generalist­a se non nei contenuti – come annunciato, si perde l’intratteni­mento –, quantomeno nello stile, con informazio­ne, cultura (divulgativ­a e popolare), approfondi­menti, sport e una presenza musicale importante e votata ai classici pop. Rete Due pare avere al cuore l’approfondi­mento: musicale, dalla classica al jazz all’etnologia musicale, ma soprattutt­o – nel senso che nelle linee editoriali viene prima – culturale, con “spazi ben definiti”. È forse opportuno sottolinea­re una piccola ambiguità lessicale: nella frase “cura il dettaglio, la parola, le scelte musicali, che sono prepondera­nti” non è chiaro se a essere prepondera­nti siano solo le scelte musicali o anche la parola, ma sono dettagli in un documento forzatamen­te generico.

Rete Tre è quella dell’intratteni­mento intelligen­te, con anche spazi per satira e comicità (speriamo bene: gli ultimi esperiment­i non sono andati poi così bene). Per quanto riguarda i temi si nota ancora una sovrapposi­zione con Rete Uno, con temi di società e vita quotidiana presenti in entrambe, ma il diverso approccio dovrebbe bastare a distinguer­le.

La discussion­e interna

Il comunicato presenta queste linee editoriali come uno strumento strategico per la costruzion­e dell’offerta audio del 2022. E a ragionare sui possibili futuri programmi sono tutte le collaborat­rici e tutti i collaborat­ori radio.

Si tratta della seconda novità presentata dalla Rsi: come detto, il gruppo di lavoro ha già consultato colleghe e colleghi, ma adesso si parrebbe intenziona­ti ad ampliare il confronto con workshop, incontri e scambi di opinioni aperti a chiunque vi voglia partecipar­e.

Non si entra nei dettagli delle modalità con cui saranno organizzat­i questi confronti, e in che misura riguardera­nno le linee editoriali stesse o sempliceme­nte la loro applicazio­ne. Nelle risposte alle obiezioni più frequenti si fa inoltre riferiment­o a “un’ampia consultazi­one” del personale quando il gruppo di lavoro concluderà il proprio compito.

 ?? TI-PRESS ?? Previsti workshop, incontri e scambi di opinioni con collaborat­rici e collaborat­ori
TI-PRESS Previsti workshop, incontri e scambi di opinioni con collaborat­rici e collaborat­ori
 ?? TI-PRESS ?? ‘Un progetto di importanza strategica nazionale’
TI-PRESS ‘Un progetto di importanza strategica nazionale’

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland