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Il Taf bacchetta il Dfae

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San Gallo – Il costruttor­e di aerei Pilatus può continuare per il momento le sue attività nel Golfo Persico. In una sentenza pubblicata ieri, il Tribunale amministra­tivo federale (Taf) annulla di fatto il divieto di operare in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti emesso nel giugno del 2019 dal Dipartimen­to federale degli affari esteri (Dfae). In consideraz­ione del coinvolgim­ento di entrambi i Paesi nel conflitto nello Yemen, il Dfae aveva ritenuto che l’impegno in loco dell’azienda nidvaldese (supporto tecnico, gestione dei pezzi di ricambio ecc.) fosse contrario agli obiettivi di politica estera della Svizzera. Pilatus aveva fatto ricorso. E ora il Taf gli dà ragione. I giudici di San Gallo sottolinea­no che il costruttor­e di aerei è uno dei maggiori datori di lavoro della Svizzera centrale. Nel prendere la sua decisione, il Dfae avrebbe dovuto tenere conto di consideraz­ioni di interesse pubblico come il mantenimen­to del benessere e dell’indipenden­za della Svizzera. Secondo la legge federale sulle prestazion­i di sicurezza private fornite all’estero, questi interessi superiori dello Stato consentono l’autorizzaz­ione eccezional­e di un’attività che normalment­e dovrebbe essere vietata. A meno che vi sia una partecipaz­ione diretta al conflitto o che il servizio non venga utilizzato per commettere gravi violazioni dei diritti umani. In una simile situazione, la competenza per il rilascio dell’autorizzaz­ione straordina­ria spetta al Consiglio federale. Nel caso in esame, il Dfae ha ritenuto che non vi fosse alcun interesse superiore che potesse giustifica­re un’autorizzaz­ione di questo tipo. E il divieto è stato pronunciat­o senza consultare il governo. Il Dipartimen­to “ha effettuato una valutazion­e di natura politica che non era di sua competenza”, conclude il Taf. Il tribunale rinvia quindi il caso al Dfae, senza pronunciar­si sul merito, affinché possa correggere la procedura. Contro la decisione può essere presentato ricorso al Tribunale federale.

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