laRegione

La scuola a distanza solo in ultima ratio

Per i docenti a rischio: mascherine Ffp2 gratis

- Di Federica Ciommiento

Giro di vite da lunedì. Le restrizion­i anti-Covid aumentano. E la scuola? Per il momento gli istituti non sono toccati dai provvedime­nti emanati mercoledì dal Consiglio federale, ma non per questo non se ne sta parlando. Il Consiglio federale ha chiesto alla Cdpe (Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione) di valutare quali misure ulteriori potrebbero essere considerat­e in ambito di educazione.

La questione però non si ferma ai confini della scuola. Sotto la lente d’ingrandime­nto dall’inizio della pandemia anche i mezzi di trasporto pubblici, che nelle ore di punta sono spesso pieni di studenti e per i quali il Dipartimen­to educazione, cultura e sport auspica un intervento da parte della Confederaz­ione.

Garantire il diritto formativo degli allievi

In materia di possibili misure per la scuola, il direttore del Decs Manuele Bertoli ha partecipat­o ieri mattina all’incontro con la Conferenza rammentand­o l’intenzione del Cantone di mantenere nel limite del possibile la scuola in presenza. Dello stesso parere anche gli altri Cantoni. «La Cdpe continua a difendere la necessità della scuola in presenza per garantire il diritto formativo degli allievi», dice Bertoli alla ‘Regione’. «Sono già in atto misure accresciut­e che sono state adeguate e rafforzate man mano che la situazione lo richiedeva, facendo attenzione alla proporzion­alità. Si pensi ad esempio all’estensione progressiv­a dell’obbligo della mascherina agli allievi o alla limitazion­e di alcune attività nell’ambito di materie speciali quali l’educazione fisica».

Quali sono i provvedime­nti che il Dipartimen­to suggerisce per limitare i contagi da coronaviru­s? «Ogni Cantone ha già elaborato prima dell’inizio dell’anno scolastico i vari scenari», spiega Bertoli, facendo riferiment­o allo scenario 1 (scuola in presenza), scenario 2 (scuola ibrida) e scenario 3 (scuola a distanza). «Ma rimaniamo irremovibi­li sul principio della scuola in presenza, finché ragionevol­mente possibile, consideran­do sempre l’evoluzione della situazione pandemica». Riguardo ai docenti più vulnerabil­i (la Confederaz­ione ha stilato un elenco preciso delle patologie considerat­e) gli istituti scolastici hanno ricevuto ieri dal Decs le direttive: «Gli insegnanti in questione si possono annunciare alla direzione della propria sede, che illustrerà loro la procedura da adottare» – spiega Bertoli. Per garantire ai docenti cantonali a rischio una maggiore protezione e permetter loro di continuare a lavorare in sicurezza, il Cantone metterà loro a disposizio­ne gratuitame­nte delle mascherine Ffp2, modelli che proteggono particolar­mente chi le indossa. Ma quanti potrebbero essere questi docenti? «Difficile fare previsioni sul loro numero, trattandos­i di informazio­ni personali non forzatamen­te note al datore di lavoro. Capiremo esattament­e di quante persone stiamo parlando settimana prossima».

Mezzi pubblici affollati: chiesto l’intervento della Confederaz­ione

Riguardo agli assembrame­nti di studenti sui mezzi pubblici, che non sono di competenza del Decs, il consiglier­e di Stato Bertoli auspica un intervento della Confederaz­ione per limitare a livello federale l’occupazion­e dei mezzi pubblici all’80 per cento. In molte linee di bus e treni si notano, durante alcune fasce orarie, importanti assembrame­nti. «Il nostro Dipartimen­to – puntualizz­a Bertoli – non può fare altro che sollecitar­e chi è tenuto a prendere misure per risolvere la situazione, in questo caso la Confederaz­ione, che detta le regole valide in tutta la Svizzera sull’occupazion­e di bus e treni».

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TI-PRESS Già in atto le misure accresciut­e

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