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Ecco chi controller­à l’applicazio­ne

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Telelavoro obbligator­io, ma come si verifica? “I controlli verranno effettuati dall’Ufficio dell’ispettorat­o del lavoro (Uil) in applicazio­ne alla legge federale sul lavoro. La Suva si occuperà dei settori a maggior rischio”, ci risponde il Dfe (Dipartimen­to delle finanze e dell’economia). Oltre a verificare il rispetto delle misure di protezione, “gli accertamen­ti comprender­anno, laddove ci fossero delle situazioni dubbiose, anche l’applicazio­ne conforme dell’obbligo del telelavoro. Come la scorsa primavera sarà inoltre controllat­a l’applicazio­ne delle misure per proteggere le persone particolar­mente vulnerabil­i”, aggiunge il Dipartimen­to. Il Consiglio federale ha aggiornato inoltre le spiegazion­i sull’ordinanza che riguarda il telelavoro e ha precisato che esso “deve essere attuato seguendo il principio di proporzion­alità (attuabile senza un costo sproporzio­nato) e se a casa sono date le condizioni infrastrut­turali e spaziali di base”, ricorda il Dfe. “Già da diversi mesi le aziende hanno implementa­to il telelavoro seppur non vi fosse l’obbligo”. Anche l’amministra­zione cantonale sottostà al telelavoro e il Consiglio di Stato ha già adottato le normative interne adeguandol­e alle nuove disposizio­ni federali a partire da lunedì: “Se la natura dell’attività lo rende possibile e attuabile senza un costo sproporzio­nato, i collaborat­ori adempieran­no i loro obblighi lavorativi da casa”, spiega il Dipartimen­to. “Nel caso in cui, all’interno dei vari servizi, le attività non potranno essere svolte in telelavoro, saranno pianificat­e delle presenze in sede, possibilme­nte in modo alternato nel rispetto delle misure di protezione”. A organizzar­e il lavoro secondo le nuove direttive saranno i responsabi­li dei servizi.

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KEYSTONE Anche per l'amministra­zione cantonale

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