Niente powerplay, niente punti
Poco ispirato a 5 contro 4, l’Ambrì Piotta si inchina al Davos. Alla Valascia finisce 0-2.
Ambrì – Quando non va, non va. Non si scappa. A non funzionare, nel quarto confronto stagionale tra Ambrì Piotta e Davos, è il powerplay dei padroni di casa, che gettano alle ortiche ben cinque opportunità di giocare con l’uomo in più. Contro, e questa sì che è un’aggravante, la squadra che accusa uno dei boxplay meno efficaci dell’intero campionato. E se al sessantesimo a festeggiare sono gli uomini di Christian Wohlwend è per gran parte proprio a causa del rendimento deficitario dei biancoblù a 5 contro 4. Solo una volta su cinque tentativi – la seconda della serata, dopo una decina scarsa di minuti di gioco – riescono per davvero a impensierire Sandro Aeschlimann (con il duo Flynn-Nättinen), mentre nelle altre quattro opportunità gli uomini di Luca Cereda finiscono col pasticciare, faticando oltre il lecito a installarsi nel settore difensivo degli avversari.
Per mole di gioco, il Davos non fa molto di più dell’Ambrì Piotta che, anzi, in diversi frangenti si fa preferire agli ospiti, procurandosi un buon numero di occasioni. Ma Ambühl e compagni hanno però il pregio di fare le cose giuste al momento giusto, trovando il guizzo nel momento topico di una partita sin lì senza un vero padrone.
Tutto si decide negli ultimi venti minuti, dopo due tempi sostanzialmente identici l’uno con l’altro. Già, perché tanto nel periodo iniziale quanto nel secondo, nei primi minuti di gioco è la squadra ospite a girare con una marcia superiore, mentre quella di Cereda ha una carburazione piuttosto lenta. Ma poi, quando il motore dell’Ambrì Piotta si mette in moto per davvero, sono i leventinesi a crearsi le opportunità più interessanti per passare. Una dopo l’altra, però, finiscono tutte per sfumare. Come quella di Fora al 9’05”, la cui deviazione, forse troppo sotto porta, viene neutralizzata da Sandro Aeschlimann. Poi è il turno dei vari Flynn, Nättinen ancora nel primo tempo, e Dal Pian e Kostner in quello di mezzo: tutte buone occasioni che però si concludono con un nulla di fatto.
Il Davos, dal canto suo, nei quaranta minuti iniziali fa correre i brividi a Ciaccio soprattutto con Herzog (che al 7’35” colpisce il palo), Knak e Ullström. Alla sua seconda apparizione con la maglia gialloblù, lo svedese ex Bienne sembra rinato. Ma nemmeno lui riesce a sbloccare il punteggio. Per quello ci vuole Knak, che trova il modo di battere Ciaccio con un preciso polsino che s’infila nell’angolino alto della porta al 44’07”.
Di tempo per recuperare, i biancoblù ne avrebbero più che a sufficienza, ma a quel punto anche un po’ di lucidità vien loro meno. E così anche l’ultima occasione di giocare a 5 contro 4 viene malamente gettata alle ortiche. E poi, quando Cereda richiama Ciaccio per mandare in pista un sesto uomo di movimento, Herzog fa calare il sipario sulla partita siglando lo 0-2. Perso lo scontro diretto con il Davos, l’Ambrì Piotta domenica è chiamato a un compito ancora più ostico, sul ghiaccio dello Zugo capolista.