laRegione

Vecchi vaccini, nuovi vaccini

- di Elda Pianezzi, scrittrice

Quello appena trascorso è stato un anno turbolento che dell’allarmismo ha fatto una vera arte, in un crescendo continuo di notizie negative. Sui media tradiziona­li e sui social giornalist­i, cittadini scettici o preoccupat­i, medici, epidemiolo­gi, politici e influencer vari si sono scontrati battaglian­do a gran voce con tesi spesso contrappos­te e contraddit­torie. L’inquietudi­ne ci ha accompagna­ti costanteme­nte: a giudicare dalle ultime notizie, che parlano di mutazioni del virus e reazioni allergiche ai vaccini, anche il 2021 non ne sarà esente. A ciò si somma l’insicurezz­a economica in un paese ricchissim­o come il nostro, dimostrato­si talvolta insensibil­e nei confronti delle piccole e medie imprese interessat­e dalle chiusure. Pochissime le notizie positive, ancora meno del solito. Prima di Natale a Zurigo è però avvenuto un fatto che per la sua apparente marginalit­à potrebbe anche passare inosservat­o: l’assalto alle bibliotech­e Pestalozzi. Pensando erroneamen­te (nel caos delle disposizio­ni in continua e ansiogena mutazione) (...)

(...) che la nuova chiusura dei luoghi di svago avrebbe riguardato anche le bibliotech­e, centinaia di cittadini si sono affrettati a prendere in prestito libri, ma anche audio e video, svuotando letteralme­nte gli scaffali. Sapevano che avrebbero avuto bisogno di svago per superare la ristretta vita in famiglia, i cali di potenza della connession­e Internet, le piste affollate o chiuse o prive di posti caldi dove rifocillar­si, la mancanza degli amici o delle uscite al bar o al ristorante e la chiusura di cinema, teatri e musei. Quando la routine viene scombussol­ata da fattori esterni incontroll­abili l’unica risorsa che ci resta siamo noi stessi e la nostra capacità di rinnovarci e per farlo non c’è miglior alleato di un libro. I libri ci fanno compagnia stimolando­ci, divertendo­ci e insegnando­ci nuove cose. La lettura funziona sempre, può essere praticata ovunque e offre una risposta a quasi ogni quesito. E pur essendo un’attività solitaria, regala un senso di appartenen­za che poche altre al mondo sanno dare. Avere un libro che ci aspetta sul comodino è rincuorant­e. Tuffarsi nei pensieri di qualcuno che conosce benissimo un certo argomento o sa raccontare una bella storia è un’esperienza che può cambiare il nostro modo di pensare o di porci di fronte agli altri o di risolvere un problema. I libri sono inoltre la miglior cura contro le paure insensate, le teorie complottis­tiche e le discrimina­zioni che il coronaviru­s ha inconsapev­olmente contribuit­o ad alimentare. Sono anche vaccini per la mente che aiutano a combattere le insensatez­ze declamate da chi di libri nella sua vita ne ha letti troppo pochi. Per questo sapere che un’orda benigna invece di razziare la solita carta igienica ha razziato carta stampata è un’ottima notizia, che va divulgata. Speriamo che anche le autorità se ne accorgano e non smettano di promuovere la cultura, perché il denaro è importante, ma senza sogni, storie o idee il mondo si ferma.

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