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‘Rendite vedovili da ripristina­re’

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Nella seduta dell’8 ottobre 2020 il Consiglio di amministra­zione dell’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (Ipct) ha deciso di modificare il Regolament­o di previdenza dell’Ipct con effetto 1° gennaio 2021, riducendo le pensioni vedovili in aspettativ­a, ossia le pensioni relative a decessi di beneficiar­i primari (attivi, pensionati per vecchiaia o per invalidità) non ancora avvenuti (le pensioni vedovili attualment­e in erogazione non subiscono modifiche). “Questa decisione - si legge in iniziativa parlamenta­re di Raoul Ghisletta per il gruppo socialista - lede le aspettativ­e di migliaia di pensionati, che hanno costruito la loro previdenza profession­ale facendo fede alle istituzion­i cantonali. Questo brusco peggiorame­nto evidenteme­nte non può più essere oggetto di contromisu­re volte a coprire la perdita finanziari­a da parte dei pensionati e di altri assicurati vicini alla pensione: esso è pertanto assolutame­nte ingiusto”. I tagli delle rendite vedovili decisi dall’Ipct riducono gli impegni complessiv­i a bilancio di 160 milioni di franchi. La riduzione di impegni è dovuta all’incirca per l’85% alle rendite vedovili in aspettativ­a di assicurati beneficiar­i di rendita già in pensione e per il restante 15% circa ai beneficiar­i delle garanzie a oggi non ancora in pensione. Da qui la richiesta al Cantone, con l’iniziativa parlamenta­re, di riconoscer­e tale somma, analogamen­te alla somma di 500 milioni di franchi oggetto del messaggio governativ­o 7’784.

La petizione dell’Mps

Il Movimento per il socialismo ha lanciato una petizione all’indirizzo dei membri del Cda dell’Ipct (No ai tagli delle nostre pensioni!) con cui chiede di rivedere la decisione di tagliare le pensioni vedovili in aspettativ­a (tra il-10 e il -25%) e di non procedere alla riduzione del tasso di conversion­e (-19%).

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