laRegione

Gli imbarazzi del Municipio

- Di Luigi Calanca, consiglier­e comunale ‘Liberi’

Ha un bel dire il sindaco Mario Branda di Bellinzona che, nel cercare di relativizz­are i noti sorpassi di spesa, ha affermato che fa più rumore un albero che cade rispetto a una foresta che cresce. La metafora potrebbe starci se non fosse che gli alberi caduti (...)

(...) sono stati almeno tre, come i famosi sorpassi, finendo rovinosame­nte sulla testa del Municipio. La recente decisione della maggioranz­a risicata del Consiglio comunale di cercare d’insabbiare quella che è stata una delle pagine più mortifican­ti della politica comunale approvando i crediti riparatori per Stadio comunale e Policentro di Pianezzo, si scontra con il sentimento comune del cittadino costretto ad accettare un modo di far politica nel quale non riesce più a riconoscer­si.

Proprio in previsione della recente seduta del Consiglio comunale, avevo preventiva­mente sottoposto al Municipio una serie di domande sui sorpassi spesa dello stadio, illudendom­i di poter ricevere risposte esaurienti che avrebbero potuto aiutare il Consiglio comunale a decidere con maggior cognizione di causa. Purtroppo le risposte hanno dimostrato ancora una volta il clima di omertà e di pressapoch­ismo che caratteriz­za l’agire dell’esecutivo. Presa per buona la leggenda metropolit­ana che nessuno in Municipio sapesse niente dei sorpassi, conoscendo il proverbial­e zelo dei funzionari comunali addetti alle licenze edilizie, mi suonava più strano che nessuno si fosse mai domandato come mai una gradonata lunga quaranta metri fosse potuta spuntare indisturba­ta senza nemmeno uno straccio di permesso comunale. La risposta ricevuta è di quelle che possono sconcertar­e: “La domanda di costruzion­e la faremo dopo”. A questo punto mi sembra di capire che chiunque di noi possa costruire ciò che vuole senza richiedere permessi o altro! Ovviamente il Municipio non risponde alla domanda se è ipotizzabi­le che il capodicast­ero Pianificaz­ione, pure sostituto del capodicast­ero Opere pubbliche, non si fosse mai accorto che un’opera non prevista e non dotata dei necessari permessi fosse sorta così quasi per miracolo. Misteri della politica bellinzone­se. Ma le sorprese, leggendo la risposta alla mia interpella­nza, non si fermano qui: veniamo così a sapere che alle riunioni di cantiere dello Stadio comunale a volte partecipav­a pure il capodicast­ero Finanze e sport, altra persona che ha sempre escluso di avere avuto sentore di possibili sorpassi. Con tutto il rispetto, permettete­mi la battuta: è mai possibile che il Municipio sia formato solamente da muti, ciechi e sordi?

Per terminare un’altra perla: tramite le risposte all’interpella­nza veniamo a scoprire che l’esito dell’inchiesta amministra­tiva, documento che dovrebbe far luce su origine, causa e conseguenz­e dei sorpassi, è già da tempo sul tavolo del Municipio. Spregevole il fatto che il Consiglio comunale sia stato obbligato a trattare i messaggi sui sorpassi malgrado l’invito arrivato da più parti a voler sospendere la discussion­e degli stessi, con la richiesta a voler preventiva­mente attendere l’esito dell’inchiesta interna. L’inchiesta era lì, ma il Municipio si è guardato bene dal dirlo. Umilianti ed equivoche infine le affermazio­ni di Lega e Udc in merito alle motivazion­i che hanno portato alla rinuncia al lancio del referendum, preannunci­ate in pompa magna dalla capogruppo durante l’ultima seduta di Consiglio comunale. La morale di questa storia? È forse giunto il tempo di dare a Bellinzona politici da poter guardare con meno imbarazzo.

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