Domenica maledetta per Julius e l’Ambrì
Non bastano il coraggio e i 45 tiri: ‘I ragazzi meritavano di più’. Dita incrociate per Nättinen.
Zugo – È una domenica incredibilmente storta e piena di rimpianti, oltre che di rabbia. L’Ambrì si fa preferire al dominatore del campionato e tira 45 volte in porta, ma non riesce a segnare nemmeno una rete. E, peggio del peggio, perde Nättinen al 52’, vittima di una brutta carica alla balaustra di Cadonau e subito trasportato all’ospedale. «Speriamo che le conseguenze per Julius non si rivelino tanto gravi quanto possano sembrare – dice Luca Cereda –. L’episodio l’ho potuto vedere soltanto velocemente sul grande schermo: la scena è accaduta in un angolo morto, dove dalla panchina non riusciamo a vedere. È stata una brutta spinta da dietro, ma Cadonau non ha preso la rincorsa, non penso volesse fare male al finlandese».
È l’epilogo amaro di un pomeriggio avaro di soddisfazioni. Contro uno Zugo che va a punti da 18 gare filate, ma è meno ispirato del solito e commette alcune leggerezze, i biancoblù sono attivissimi, pattinano molto e si muovono con coraggio. Purtroppo, un po’ per demeriti propri, un po’ per i meriti del portiere Luca Hollenstein, la rete non arriva. «Se non segni non vinci – continua Cereda –. La prestazione è stata molto buona: mi dispiace per i ragazzi, meritavano di più, ma a volte succede. Il portiere avversario ha giocato bene, ma in futuro dovremo vincere ancora maggior duelli davanti alla gabbia e creare più traffico».
Per i biancoblù questa è la seconda partita di fila senza segnare. «Contro il Davos avevamo creato meno e anche a livello difensivo la prova non mi era piaciuta molto. A Zugo invece la prestazione c’è stata e sono convinto che se continueremo così i nostri sforzi saranno presto ripagati». A decidere la contesa, un po’ dal nulla, è stata la rete di Shore al 23’: niente da fare nella circostanza per Östlund, autore di un’altra partita egregia: con il rientro di Conz, il tecnico di Sementina avrà quasi l’imbarazzo della scelta. «Viktor ha giocato molto bene e non è la prima volta, ormai non è più un caso. È molto apprezzato dalla squadra, è un bravissimo ragazzo, i suoi compagni lavorano per lui, e lui è bravo a farsi trovare sempre pronto».
Se in porta non ci sono problemi, il tallone d’achille resta l’attacco. Specialmente se Nättinen prossimamente sarà indisponibile: il finlandese è uno dei pochissimi biancoblù ad avere il gol nel sangue. Per l’allenatore un ulteriore guaio, anche se Cereda è abituato alle difficoltà. «Finora abbiamo giocato solamente 4 partite con 4 stranieri, e quando ci sono questi momenti, se non hai nessuno che possa estrarre il coniglio dal cilindro devi lavorare ancora maggiormente e cercare i gol sporchi. A volte è anche una questione di fiducia, basta una rete per permettere a qualche elemento di sbloccarsi», conclude il 39enne tecnico.