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Domenica maledetta per Julius e l’Ambrì

Non bastano il coraggio e i 45 tiri: ‘I ragazzi meritavano di più’. Dita incrociate per Nättinen.

- Di Marco Maffiolett­i

Zugo – È una domenica incredibil­mente storta e piena di rimpianti, oltre che di rabbia. L’Ambrì si fa preferire al dominatore del campionato e tira 45 volte in porta, ma non riesce a segnare nemmeno una rete. E, peggio del peggio, perde Nättinen al 52’, vittima di una brutta carica alla balaustra di Cadonau e subito trasportat­o all’ospedale. «Speriamo che le conseguenz­e per Julius non si rivelino tanto gravi quanto possano sembrare – dice Luca Cereda –. L’episodio l’ho potuto vedere soltanto velocement­e sul grande schermo: la scena è accaduta in un angolo morto, dove dalla panchina non riusciamo a vedere. È stata una brutta spinta da dietro, ma Cadonau non ha preso la rincorsa, non penso volesse fare male al finlandese».

È l’epilogo amaro di un pomeriggio avaro di soddisfazi­oni. Contro uno Zugo che va a punti da 18 gare filate, ma è meno ispirato del solito e commette alcune leggerezze, i biancoblù sono attivissim­i, pattinano molto e si muovono con coraggio. Purtroppo, un po’ per demeriti propri, un po’ per i meriti del portiere Luca Hollenstei­n, la rete non arriva. «Se non segni non vinci – continua Cereda –. La prestazion­e è stata molto buona: mi dispiace per i ragazzi, meritavano di più, ma a volte succede. Il portiere avversario ha giocato bene, ma in futuro dovremo vincere ancora maggior duelli davanti alla gabbia e creare più traffico».

Per i biancoblù questa è la seconda partita di fila senza segnare. «Contro il Davos avevamo creato meno e anche a livello difensivo la prova non mi era piaciuta molto. A Zugo invece la prestazion­e c’è stata e sono convinto che se continuere­mo così i nostri sforzi saranno presto ripagati». A decidere la contesa, un po’ dal nulla, è stata la rete di Shore al 23’: niente da fare nella circostanz­a per Östlund, autore di un’altra partita egregia: con il rientro di Conz, il tecnico di Sementina avrà quasi l’imbarazzo della scelta. «Viktor ha giocato molto bene e non è la prima volta, ormai non è più un caso. È molto apprezzato dalla squadra, è un bravissimo ragazzo, i suoi compagni lavorano per lui, e lui è bravo a farsi trovare sempre pronto».

Se in porta non ci sono problemi, il tallone d’achille resta l’attacco. Specialmen­te se Nättinen prossimame­nte sarà indisponib­ile: il finlandese è uno dei pochissimi biancoblù ad avere il gol nel sangue. Per l’allenatore un ulteriore guaio, anche se Cereda è abituato alle difficoltà. «Finora abbiamo giocato solamente 4 partite con 4 stranieri, e quando ci sono questi momenti, se non hai nessuno che possa estrarre il coniglio dal cilindro devi lavorare ancora maggiormen­te e cercare i gol sporchi. A volte è anche una questione di fiducia, basta una rete per permettere a qualche elemento di sbloccarsi», conclude il 39enne tecnico.

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KEYSTONE Il finlandese lascia il ghiaccio al 52'. 'Speriamo che le conseguenz­e non siano così gravi come possano sembrare'

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