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Una sconfitta che dà fiducia

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Anche quand’è andato sotto al 23’, l’Ambrì ha continuato a macinare chilometri e rendersi minaccioso. Anche se i vari Trisconi, Flynn e Goi non hanno saputo trovare il pertugio. Tuttavia, il rammarico più grande sono forse i 5’ di superiorit­à numerica consecutiv­i non concretizz­ati tra il 52’ al 57’. «È facile dire che non si è sfruttata quell’occasione – afferma Daniele Grassi –. In verità c’erano 60’ per segnare reti: abbiamo creato diverse chance anche a parità numerica sul ghiaccio, e la nostra sconfitta non è sicurament­e da imputare al powerplay. È un peccato non avere saputo sfruttare le opportunit­à: difensivam­ente nello slot lo Zugo è molto forte, e noi dovremo lavorare maggiormen­te sulla cattiveria in quella zona nevralgica della pista, cosi arriverann­o più segnature».

Anche quelle di Grassi, la cui prestazion­i sono in costante progresso. «Sento che sto migliorand­o – continua il numero 21 –. So di essere sulla strada giusta, e ho ancora margini per progredire. Soprattutt­o

in fase offensiva, oltre che sulla costanza sull’intero arco delle partite: ora è su quello che so mettendo la mia concentraz­ione». A mettere la parola fine alla partita, è stato il ticinese Dario Simion a meno di 2’ dal sessantesi­mo, autore del definitivo 2-0 a porta vuota. Un risultato severo ma che dà fiducia ai biancoblù, sul ghiaccio dell’incontrast­ata capolista. «È un campionato molto equilibrat­o e lo diventa sempre di più con il passare degli anni: ogni partita, se sei al 100% delle tue possibilit­à puoi battere chiunque. Certo, lo Zugo gioca con grande fiducia nei suoi mezzi e i risultati parlano a suo favore, ma anche gli altri avversari sono agguerriti».

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