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Gisin sul podio ovunque, come Vreni Schneider

L’elvetica terza sabato e seconda ieri in gigante

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Due podi in due giorni per Michelle Gisin. Dopo il terzo posto di sabato nel gigante di Kranjska Gora (primo podio nella specialità), l’obvaldese ha fatto anche meglio nella replica di domenica, salendo di un gradino, al secondo posto alle spalle dell’italiana Marta Bassino, seconda sul primo tracciato e autrice di una splendida seconda manche che le ha permesso di bissare la vittoria del giorno prima. Grazie al terzo posto conquistat­o sabato, Michelle Gisin diventa la seconda sciatrice elvetica, dopo Vreni Schneider, a essere salita sul podio di tutte e cinque le discipline di Coppa del mondo... «Con tutto ciò che ha fatto in carriera, per me Vreni rappresent­a una vera eroina – ha commentato la 27enne di Engelberg –. Per me significa così tanto aver potuto realizzare anche una sola piccola parte di quanto lei ha saputo fare in carriera. Si tratta probabilme­nte del podio che maggiore felicità mi ha portato, perché è quello che ancora mi mancava. E quando ero ragazzina il mio mito era Sonja Nef. Devo a lei il mio amore per il gigante».

La vittoria della Bassino è stata piuttosto netta, tanto che la Gisin ha dovuto concederle 66 centesimi. Non ha per contro retto Mikaela Shiffrin. La statuniten­se era stata la migliore della discesa iniziale, ma nella replica non è riuscita a ripetersi, tanto da scivolare fino al sesto posto a 1”27 dalla vincitrice. Alle spalle anche di Lara Gut-Behrami che ha concluso la sua rimonta ai piedi del podio, staccata di 1”14 (e a 41 centesimi dal terzo posto). Settima al mattino, la ticinese ha offerto un’ottima prestazion­e al pomeriggio e ha stabilito il secondo miglior tempo di manche (unitamente alla slovena Meta Hrovat, andata a occupare l’ultimo posto sul podio), a 17 centesimi dalla miglior prestazion­e della Bassino (al quarto successo stagionale in cinque giganti). Per Lara si tratta del miglior risultato della stagione tra le porte larghe, disciplina nella quale ha comunque chiuso tutte e cinque le prove nella top 10. Bene anche Wendy Holdener, rifattasi dallo smacco di sabato, quando era uscita di gara dopo pochi secondi. La svittese è risalita dall’undicesimo all’ottavo posto (a 2”14), grazie a una seconda prova nella quale è stata una delle sole sei atlete a scendere sotto l’1’08” (a soli 3 centesimi dalla Gisin).

Il nuovo podio ottenuto in una stagione che l’ha vista per cinque volte tra le migliori tre nelle 15 gare fin qui disputate, permette a Michelle Gisin di avvicinare in classifica generale Petra Vlhova. Decima nel secondo gigante di Kranjska Gora, la slovacca vanta adesso soltanto 60 punti di vantaggio sull’obvaldese, la quale occupa la seconda posizione anche nella classifica di specialità, ma a 128 punti dalla dominatric­e della stagione, Marta Bassino. «La mia ambizione è di disputare tutte le gare fino ai Mondiali – ha aggiunto la Gisin –. Uno dei miei “super poteri” è rappresent­ato dalla capacità di recuperare in fretta. Ma se dovessi accorgermi di aver bisogno di un break, lo prenderei senza problemi».

A Flachau podio sfiorato per Loïc Meillard Podio solo sfiorato dagli atleti rossocroci­ati nel secondo slalom del weekend sulle nevi di Flachau. Nella prova che ha visto trionfare per la prima volta in carriera il norvegese Sebastian Foss Solevaag – già al comando al termine della prima manche, il 29enne scandinavo ha firmato il miglior tempo anche sul secondo tracciato, precedendo alla fine l’austriaco Schwarz di 76 centesimi e il francese Pinturault di 95 –, Loïc Meillard si è piazzato quarto a soli 19 centesimi dal terzo rango occupato dal francese. Quinto dopo la prima discesa, il 24enne neocastell­ano-vallesano è riuscito a recuperare una posizione dopo il quinto posto della prima manche, ma non è bastato per salire per la seconda volta in stagione sul podio dopo il terzo rango (ma in gigante) di Adelboden. Altri due elvetici hanno terminato la prova tra i migliori dieci: partito con il pettorale numero 27, Luca Aerni ha sfoderato due buone manche che gli hanno permesso di piazzarsi al settimo posto, mentre Ramon Zenhäusern (il migliore degli svizzeri il giorno prima con il suo sesto posto) grazie a un’ottima seconda prova è riuscito a risalire dal 16esimo al nono rango. Solo 22esimo Daniel Yule, preceduto anche dal connaziona­le Marc Rochat (20esimo).

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KEYSTONE L’obvaldese sorride e ne ha ben donde

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