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Massagno ko e Lugano ok, entrambe di misura

Sam battuta a Ginevra, Tigers in rimonta col Nyon

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Il responso del weekend ci dice della sconfitta della Spinelli a Ginevra e della vittoria del Lugano sul Nyon. A Ginevra la Sam sta in partita fino all’ultimo possesso, quando spreca il pallone del sorpasso a 5” dalla fine con il tiro di Richardson sul ferro. Ma la partita ha avuto alcune componenti decisive. In primis l’atteggiame­nto del trio arbitrale, ottimo per metà gara e poi cambiato quando la Sam scappa a +11 al 3’ del terzo quarto, 38-49. Nessun fallo sulle penetrazio­ni, gioco sporco accettato, cose non fatte prima. Per 5’ Nottage e compagni non trovano un canestro, Ginevra piazza un 12-0 che riapre la gara, 50-51 all’8’. Poi la Spinelli si ritrova e chiude a +4, 51-55. Nell’ultimo quarto si sta punto a punto, la Sam subisce anche tre falli tecnici per proteste: all’8’ si è sul 65 pari. Chukvu sbaglia un tiro libero – ben 11 quelli sbagliati dalla Sam, 12/23 –, Sebekis trova il vantaggio a 56” dalla sirena: sbaglia Dusan, tiro forzato, sbagliano gli avversari e poi sbaglia Richardson l’ultimo tiro, prima dell’1/2 dalla lunetta di Kovac a partita finita.

«Io non ci sto più con questi arbitraggi – si sfoga Gubitosa a fine gara –: ci hanno impedito di giocare, non ci hanno fischiato falli evidenti, cambiando metro rispetto a un primo tempo molto ben arbitrato. Hanno deciso loro la gara, al di là delle nostre colpe, dai tiri liberi alle palle perse. Ma come le abbiamo perse? Guardatevi il filmato». Una valutazion­e che ci può stare, ma che va di pari passo con certe cattive gestioni della palla ed errori banali che sono costati 16 punti in contropied­e.

I Lugano Tigers battono i vodesi in rimonta, in una gara dai molti volti. Comincia bene il Lugano che balza subito a +12, 18-6 con tre azioni da 3 punti di Louissant, Steinmann e Nikolic. Poi però s’incarta da solo, qualche cambio non produce molto e, a cavallo dei due quarti, gli ospiti mettono un 2-15 che li porta in parità a quota 28 al 3’. Il Nyon torna avanti con un Hayman che fa 10 punti quasi consecutiv­i, oltre i due liberi a tempo quasi scaduto: 37-39 al 20’.

Nel terzo quarto la musica non cambia, con Nyon a condurre, tornando a +8, 54-62 al 9’ e +5 all’ultima pausa. Quando il divario va a -7, il Lugano finalmente riprende a giocare di squadra. Nikolic torna in campo con 4 falli, ma i compagni finalmente lo trovano e mette 10 punti. Louissant continua a mettere la museruola a Hayman fino allo stupido quinto fallo a 3’ dalla fine: Aw e Jackson firmano il sorpasso, 84-78 al 7’. Tripla di Steinmann, 85-80 all’8’. Nyon a -2, 6 tiri liberi con Nikolic e Aw, 91-86 a 12” dalla fine. N’Doye mette la tripla, ma su errori e due palle perse Steinmann fissa il 92-89 dalla lunetta. «Ce l’abbiamo messa tutta per fare due importanti punti, dopo l’amarezza di Neuchâtel – commenta Cabibbo –: l’abbiamo sudata, ma senza questo spirito non avremmo mai vinto».

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TI-PRESS/D. AGOSTA Derek Jackson in entrata

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