laRegione

‘Avrei dovuto rallentare l’ondata di investimen­ti’

- Di Christian Paglia, municipale di Bellinzona

Non si scappa davanti a dei superament­i di crediti concessi dal Consiglio comunale. Cifre stanziate per l’edificazio­ne del Policentro di Pianezzo, l’Oratorio di Giubiasco e per il rifaciment­o della pista di atletica allo Stadio comunale. I numeri sono chiari e (...)

(...) inequivoca­bili. Progetti con continue necessità di modifiche per imprevisti e tempistich­e oltremodo ristrette, in particolar­e per rispettare lo svolgiment­o del Meeting internazio­nale di atletica. Un vanto per Bellinzona. Un periodo intenso, specie dopo l’aggregazio­ne, durante il quale avrei dovuto rallentare l’ondata di investimen­ti che ci veniva richiesta. Al Settore opere pubbliche c’era un numero limitato di risorse umane rispetto a quanto si voleva realizzare. Da 10 a 35 milioni all’anno. Investimen­ti ampliati, rispetto a prima, di oltre il 300% e collaborat­ori aumentati del 30%. Un dicastero abituato al carico di lavoro. Ma così era troppo. Pur con l’aiuto di progettist­i, direzione lavori e accompagna­menti specialist­ici esterni per i progetti menzionati sopra. La supervisio­ne del committent­e richiede tempo. Tempo che non c’era. Si è sempre fatta una conduzione del settore senza la necessità del pugno di ferro, ma sempliceme­nte motivando il personale. In dieci anni, cento milioni d’investimen­ti. Portati a termine in un contesto aggregativ­o colmo di progetti e non poche difficoltà riorganizz­ative. Nessuno ha rubato soldi. I superament­i sono andati a favore dei cittadini e di strutture di qualità. La gestione del settore può essere migliorata. Ma è pure corretto contestual­izzare. Come in parte menzionato nell’audit esterno: affollamen­to di progetti derivanti dagli ex-comuni e di quelli nuovi. Tuttavia, con elevati investimen­ti annuali di 15-35 milioni, almeno una discreta organizzaz­ione era pur sempre necessaria. Di certo non vigeva l’anarchia. Le priorità erano in continua evoluzione. Un piano delle opere da 50-80 milioni all’anno da ridurre a 25. Limite finanziari­o sopportabi­le per la città. Non sono mai stato così ingenuo da pensare di poter nascondere milioni sotto il tappeto. Inoltre, rispetto le opinioni di tutti, anche di chi voleva le mie dimissioni. Ma non dirò di avere assunto delle decisioni che non ho preso per far piacere a qualcuno. Dieci anni di Municipio. Dieci anni d’investimen­ti. Dieci anni di ammodernam­enti infrastrut­turali. Attività a tutto campo su temi anche delicati. Senza il timore di essere giudicato e senza svolgere la metà delle cose per assicurars­i solo pacche sulle spalle. Ringrazio le cittadine e tutti i collaborat­ori del Comune che con il loro lavoro mi hanno sostenuto e dato questa opportunit­à.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland