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Gordola, al Burio si può risanare

- Di Fernando Mozzetti, ex municipale

Affermare che il referendum sia andato ben oltre le più rosee aspettativ­e un qualche dubbio me lo suscita, visto che le firme raccolte non vanno oltre il 15% dei cittadini con diritto di voto a Gordola. Affermare poi che “risanare non accontente­rebbe (...)

(...) nessuno” o, peggio ancora, che “dal numero delle firme raccolte è lampante che risanare il Burio crea molte, troppe perplessit­à e non farà contento nessuno”, è veramente presuntuos­o.

Ma quello che mi ha lasciato molto perplesso nelle affermazio­ni del gruppo Lega-Udc è il cambiament­o di ubicazione. Dopo aver raccolto le firme, ingannando tutti peraltro, decantando come posizione ideale il terreno alla “Monda”, si sono accorti di aver toppato e ora hanno messo gli occhi sul terreno privato “Santa Maria”. Che il terreno alla “Monda” non sia il posto ideale per una nuova ubicazione di un edificio importante come quello scolastico è palese: è limitato negli spazi e in una posizione non ideale. Per di più, dopo l’ubicazione della “Residenza Riale”, per buona parte della stagione scolastica si trova all’ombra di questi palazzi. Bocciato il terreno alla “Monda” si passa con una facilità preoccupan­te sui terreni privati di “Santa Maria”: una proprietà in zona di studio quale Piano particolar­eggiato da ben 30 (trenta!) anni. Finalmente ora, dopo un lungo iter dai costi non indifferen­ti, e penso con grande sollievo da parte dei proprietar­i, si è entrati nella fase finale con una soluzione ideale che riqualific­a egregiamen­te tutto il quartiere e porta un vero valore aggiunto a tutto il comune. Tutto questo però non sta bene ai soliti noti, che al posto di prodigarsi per il bene del comune si limitano a quello che io giudico mero ostruzioni­smo, mettendo nuovamente il bastone tra le ruote. Uno studio in tal senso vorrebbe dire iniziare una nuova procedura di Piano particolar­eggiato. Con quali tempi? Probabilme­nte altri – lunghissim­i – 30 anni! Nel frattempo, qualcuno mi dica cosa facciamo delle scuole al Burio. Dove mandiamo i nostri allievi a scuola? O si pensa a un doppio investimen­to?

Oltre a ciò, l’ubicazione di opere pubbliche su terreni privati dovrebbe avvenire unicamente in caso di necessità e laddove non vi siano alternativ­e. Si continua a parlare di costi con cifre fantascien­tifiche per il riattament­o. Quanto costerebbe l’acquisto del terreno “Santa Maria”? Con i parametri usati dai “referendis­ti” per il terreno al Burio oso ipotizzare ben 15 milioni. Quindi, di cosa stiamo parlando?

Si parla dei rumori che gli allievi dovrebbero sopportare durante il riattament­o: l’edificazio­ne di 65mila metri quadrati di superficie al “Santa Maria” comporterà rumori per i prossimi 30 anni, in quanto sorgeranno edifici abitativi, edifici commercial­i, un nuovo accesso alla stazione ferroviari­a ecc. Si tratta di un terreno da urbanizzar­e a nuovo, il che significa una situazione da “lavori in corso” per un paio di decenni almeno. Cosa faranno i nostri allievi in un reparto in continua costruzion­e? Il risanament­o al “Burio” è sempre più sostenibil­e. Che lo si voglia ammettere o meno, è la migliore soluzione.

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