Tokyo, avanti anche senza vaccino
La distribuzione del vaccino contro il coronavirus non è un prerequisito per andare avanti con l’organizzazione delle Olimpiadi di Tokyo questa estate. Lo ha detto il capo di Gabinetto giapponese, Katsunobu Kato, nel corso di una conferenza stampa. «Stiamo valutando l’implementazione di misure coordinate per avere dei Giochi olimpici che abbiano un livello affidabile di sicurezza, anche senza rendere il vaccino un obbligo». La visione di Kato è condivisa dal premier Yoshihide Suga, determinato ad ospitare le Olimpiadi nella capitale tra poco meno di sei mesi dopo il rinvio deciso l’anno scorso, malgrado la recente impennata delle infezioni di Covid nel Paese e la contrarietà crescente della popolazione.
La somma complessiva delle infezioni nella capitale dall’inizio della pandemia sfiora ormai quota 88’000 e il governo metropolitano ha avvertito che il sistema ospedaliero sta affrontando una crisi senza precedenti con un record di 155 pazienti che versano in gravi condizioni. A differenza di altre nazioni, le vaccinazioni nel Paese del Sol Levante non saranno disponibili prima della fine del mese di febbraio e riguarderanno inizialmente gli operatori medici, seguiti dalle persone con più di sessantacinque anni di età in marzo, e successivamente chi soffre di malattie croniche.