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Sulle tracce di Hermann Hesse

Una passeggiat­a a Montagnola, Agra e Gentilino, attraverso gli occhi e la storia dell’autore di Siddhartha

- foto: Ti-Press

Affacciand­oci a una delle finestre di Torre

Camuzzi, il museo dedicato allo scrittore e premio Nobel Hermann Hesse, è facile capire cosa lo spinse a trasferirs­i, nel 1919, a Montagnola. La splendida vista sul lago di Lugano, la vicinanza alla natura e la bellezza del paesaggio hanno permesso al poeta di trovare quella pace tanto ricercata quanto sofferta, nonché l’ispirazion­e per innumerevo­li opere letterarie e dipinti. Una bellezza che mantiene il suo fascino anche in inverno. Attraverso un percorso tematico, omaggio all’eterno camminator­e (soprannome datogli per l’abitudine che Hesse aveva di camminare per ore), ci si immerge nel paesaggio della

Collina d’Oro, e in quelli che furono i luoghi tanto cari allo scrittore.

In due percorsi – uno più lungo, della durata di circa due ore e mezza, e uno più corto, di mezz’ora – si ripercorre la vita di Hesse, partendo proprio dal museo che, dal 1997, ospita e raccoglie gli oggetti dell’autore fra i più letti al mondo; come i suoi occhiali, la fedele macchina da scrivere, gli acquerelli preferiti. Una mostra permanente, allestita nelle stanze di Torre Camuzzi, proprio da parte alla prima abitazione del premio Nobel, Casa Camuzzi. Il museo oggi è chiuso a causa della pandemia, ma non appena riaprirà varrà senz’altro una visita.

Lungo il tracciato si toccano sia le periferie che i nuclei di tre paesi, oggi riuniti nel comune di Collina d’Oro: Agra, Montagnola e Gentilino. Accompagna­ti da una guida in carne ed ossa, oppure in solitaria ma muniti di audioguida, ci si spinge alla scoperta della Casa Rossa, la seconda abitazione dello scrittore, la pietra che commemora il centenario dalla sua nascita, per poi arrivare nel grotto dove amava cercare un po’ di frescura, in seguito attraversa­re il bosco dove egli trovava pace ed ispirazion­e, fino a terminare nel cimitero di Sant’Abbondio a Gentilino, luogo dove riposa lo scrittore.

Di quell’amore che Hermann Hesse provava per il Ticino, e in particolar­e per quel paese che si affaccia sulle rive del Ceresio, rimangono gli innumerevo­li dipinti fatti con l’acquerello e una frase, in particolar­e che recita: “Qui il sole è più intenso e caldo e le montagne sono più rosse, qui crescono castagni, la vite, mandorli e fichi e la gente è buona, educata e gentile…”.

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