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Le pioniere del cinema

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Non solo ‘Atlas’, ieri sera per la serata inaugurale, trasmessa in tv sulle reti della Ssr, delle 56esime Giornate cinematogr­afiche di Soletta. A presenziar­e alla cerimonia c’era anche il presidente della Confederaz­ione Guy Parmelin. Il diritto di voto delle donne a livello federale è una pietra miliare tardiva ma importante della nostra storia, e le nebbie sinistre del coronaviru­s non potranno occultarlo, ha affermato Parmelin facendo riferiment­o all’introduzio­ne del suffragio femminile 50anni fa. A tal proposito, le registe svizzere sono “le nostre pietre miliari del cinema”, ha aggiunto. Il presidente ha così evocato indirettam­ente “Film.Pionierinn­en. 1971-1981”, tema di quest’anno del programma speciale “Histoires du Cinéma Suisse”, che prevede la proiezione di opere delle registe Getrud Pinkus, Tula Roy e Lucienne Lanaz.

Tornando ad ‘Atlas’, il film è in corsa per il Premio del pubblico insieme a dieci altri film di finzione e documentar­i. Dopo la prima mondiale sul sito delle Giornate cinematogr­afiche si può visionare una conversazi­one con Castelli e Pietro Zuercher, direttore della fotografia della pellicola.

La rassegna renderà omaggio anche al regista e produttore ticinese Villi Hermann (“San Gottardo”, “Bankomatt”), che presto avrà 80 anni. Nato a Lucerna nel 1941, figlio di padre svizzero-tedesco e di madre ticinese, ha sempre creato opere che si occupano della realtà che lo circonda. Complessiv­amente il programma comprende 170 film di ogni genere, durata e lingua nazionale. Sono stati scelti tra ben 651 produzioni inviate (626 l’anno prima).

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