Vaccinazioni alle Nord: anziani e allievi separati
La Città risponde ai dubbi dell’Mps. Tre corsie e 600 dosi. Un allievo positivo al Covid.
Poiché gli accessi saranno separati si azzera il rischio di far incrociare i ‘vaccinandi’ con gli allievi. Lo spiega la Città rispondendo ai timori che possano verificarsi dei contagi fra gli anziani.
È opportuno organizzare alle Scuole Nord di Bellinzona il centro vaccinazione di prossimità avvicinando le fasce di popolazione anziane ai 500 allievi e ai 50 docenti col conseguente rischio di contagi, specie se si considera che la variante inglese è molto contagiosa fra i giovani? L’interrogativo – cui si aggiunge la presenza di almeno un allievo di quarta risultato positivo al Covid negli ultimi giorni – viene posto al Consiglio di Stato dal Movimento per il socialismo. In attesa della risposta governativa, aiuta a comprendere meglio la situazione la spiegazione che abbiamo ottenuto dalla Città. Sul piano logistico – rileva il segretario comunale Philippe Bernasconi – lo spazio scelto è quello dell’aula magna che non si trova all’interno dell’edificio scolastico ma ne è una parte laterale. Il percorso di accesso delle persone dirette alla vaccinazione, aggiunge, sarà predisposto in modo tale da risultare separato da quello abitualmente seguito da allievi e docenti, anche durante pause e ricreazioni, così da escludere il rischio di eventuali incroci e contatti. Quanto ai motivi che hanno indotto a optare per l’aula magna delle Scuole Nord, vengono citati il fatto di essere abbastanza centrale, di disporre di posteggi nelle vicinanze, di essere servita dai mezzi pubblici e di essere munita del collegamento internet necessario all’informatizzazione della procedura. «Considerati questi fattori, nonché l’urgenza di dover predisporre in pochi giorni un servizio che dovrà a tutti gli effetti essere operativo da venerdì 22 adottando i dovuti accorgimenti – rileva Bernasconi – abbiamo ritenuto che quella scelta fosse la soluzione migliore». Sono 600 le dosi messe a disposizione della Città di Bellinzona in questa prima fase di vaccinazione riservata alle persone con più di 80 anni e ai loro conviventi over 75, facendo capo al prodotto Moderna che richiederà una seconda somministrazione dopo 28 giorni. Si parte oggi (venerdì 22) per concludersi lunedì 25 o al più tardi martedì 26 gennaio. Tre ore e mezza il mattino dalle 9 alle 12.30 e quattro ore e mezza il pomeriggio dalle 13.30 alle 18. Saranno predisposte tre corsie di vaccinazione, il tutto coordinato e supervisionato da un medico e con il coinvolgimento di infermieri della Croce Verde di Bellinzona per l’esecuzione delle iniezioni.
Il coinvolgimento dei medici
Quanto al coinvolgimento dei medici, si sono incrociate nei giorni scorsi informazioni un po’ contraddittorie fra loro: da una parte fra Ordine dei medici e loro affiliati, dall’altra le indicazioni del Cantone. Quest’ultimo ha deciso di creare nei Comuni più importanti 32 centri regionali nei quali far confluire i medici messisi a disposizione. Motivo: razionalizzare il trasporto e la messa a disposizione delle svariate migliaia di dosi, che vanno gestite con le debite precauzioni. L’Ordine di categoria – e non pochi professionisti l’hanno capita così – ha invece comunicato l’eventualità di poter vaccinare nei rispettivi studi. Alla fine, prevalendo la via indicata dal Cantone, dei 18 medici messisi inizialmente a disposizione nel comprensorio bellinzonese ne sono rimasti pochi e causa delle difficoltà degli stessi a sospendere, per un certo numero di ore, le attività già programmate da lungo tempo nei rispettivi studi.
Abbiamo girato la domanda all’Ufficio del medico cantonale, la cui risposta è affermativa, nel senso che l’anamnesi non richiede un’analisi approfondita dello stato di salute di ciascun anziano, ma la verifica in pochi istanti/minuti di eventuali impedimenti alla vaccinazione. I quali si riassumono in un solo concetto, quello delle allergie. A questo riguardo s’invitano perciò i ‘vaccinandi’, o i loro accompagnatori, a presentare eventuali carte o informazioni che ne certifichino l’esistenza. La Società svizzera di allergologia e immunologia ha diffuso una tabella con tanto di semaforo. Luce verde in caso di allergie a cibo, pollini, veleno d’insetti e imenotteri, farmaci orali e rettali, medicinali con reazioni cutanee; in tal caso il personale sanitario dovrà verificare lo stato del vaccinato nei 15 minuti successivi alla somministrazione. Semaforo arancione in caso di anafilassi grave di grado 3-4 e idiopatica: occorre chiedere preventivamente consiglio a uno specialista in allergologia e immunologia; dopo la vaccinazione osservare il paziente per 30 minuti. Sempre in questa categoria, in caso di mastocitosi e orticaria somministrare un antistaminico un’ora prima della vaccinazione e sorvegliare nella mezz’ora successiva. Semaforo rosso in caso di reazione sistemica e anafilassi note ai componenti del vaccino, o che emergono dopo la prima somministrazione: in tal caso consultarsi con uno specialista.