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Vaccinazio­ni alle Nord: anziani e allievi separati

La Città risponde ai dubbi dell’Mps. Tre corsie e 600 dosi. Un allievo positivo al Covid.

- Di Marino Molinaro

Poiché gli accessi saranno separati si azzera il rischio di far incrociare i ‘vaccinandi’ con gli allievi. Lo spiega la Città rispondend­o ai timori che possano verificars­i dei contagi fra gli anziani.

È opportuno organizzar­e alle Scuole Nord di Bellinzona il centro vaccinazio­ne di prossimità avvicinand­o le fasce di popolazion­e anziane ai 500 allievi e ai 50 docenti col conseguent­e rischio di contagi, specie se si considera che la variante inglese è molto contagiosa fra i giovani? L’interrogat­ivo – cui si aggiunge la presenza di almeno un allievo di quarta risultato positivo al Covid negli ultimi giorni – viene posto al Consiglio di Stato dal Movimento per il socialismo. In attesa della risposta governativ­a, aiuta a comprender­e meglio la situazione la spiegazion­e che abbiamo ottenuto dalla Città. Sul piano logistico – rileva il segretario comunale Philippe Bernasconi – lo spazio scelto è quello dell’aula magna che non si trova all’interno dell’edificio scolastico ma ne è una parte laterale. Il percorso di accesso delle persone dirette alla vaccinazio­ne, aggiunge, sarà predispost­o in modo tale da risultare separato da quello abitualmen­te seguito da allievi e docenti, anche durante pause e ricreazion­i, così da escludere il rischio di eventuali incroci e contatti. Quanto ai motivi che hanno indotto a optare per l’aula magna delle Scuole Nord, vengono citati il fatto di essere abbastanza centrale, di disporre di posteggi nelle vicinanze, di essere servita dai mezzi pubblici e di essere munita del collegamen­to internet necessario all’informatiz­zazione della procedura. «Considerat­i questi fattori, nonché l’urgenza di dover predisporr­e in pochi giorni un servizio che dovrà a tutti gli effetti essere operativo da venerdì 22 adottando i dovuti accorgimen­ti – rileva Bernasconi – abbiamo ritenuto che quella scelta fosse la soluzione migliore». Sono 600 le dosi messe a disposizio­ne della Città di Bellinzona in questa prima fase di vaccinazio­ne riservata alle persone con più di 80 anni e ai loro conviventi over 75, facendo capo al prodotto Moderna che richiederà una seconda somministr­azione dopo 28 giorni. Si parte oggi (venerdì 22) per concluders­i lunedì 25 o al più tardi martedì 26 gennaio. Tre ore e mezza il mattino dalle 9 alle 12.30 e quattro ore e mezza il pomeriggio dalle 13.30 alle 18. Saranno predispost­e tre corsie di vaccinazio­ne, il tutto coordinato e supervisio­nato da un medico e con il coinvolgim­ento di infermieri della Croce Verde di Bellinzona per l’esecuzione delle iniezioni.

Il coinvolgim­ento dei medici

Quanto al coinvolgim­ento dei medici, si sono incrociate nei giorni scorsi informazio­ni un po’ contraddit­torie fra loro: da una parte fra Ordine dei medici e loro affiliati, dall’altra le indicazion­i del Cantone. Quest’ultimo ha deciso di creare nei Comuni più importanti 32 centri regionali nei quali far confluire i medici messisi a disposizio­ne. Motivo: razionaliz­zare il trasporto e la messa a disposizio­ne delle svariate migliaia di dosi, che vanno gestite con le debite precauzion­i. L’Ordine di categoria – e non pochi profession­isti l’hanno capita così – ha invece comunicato l’eventualit­à di poter vaccinare nei rispettivi studi. Alla fine, prevalendo la via indicata dal Cantone, dei 18 medici messisi inizialmen­te a disposizio­ne nel comprensor­io bellinzone­se ne sono rimasti pochi e causa delle difficoltà degli stessi a sospendere, per un certo numero di ore, le attività già programmat­e da lungo tempo nei rispettivi studi.

Abbiamo girato la domanda all’Ufficio del medico cantonale, la cui risposta è affermativ­a, nel senso che l’anamnesi non richiede un’analisi approfondi­ta dello stato di salute di ciascun anziano, ma la verifica in pochi istanti/minuti di eventuali impediment­i alla vaccinazio­ne. I quali si riassumono in un solo concetto, quello delle allergie. A questo riguardo s’invitano perciò i ‘vaccinandi’, o i loro accompagna­tori, a presentare eventuali carte o informazio­ni che ne certifichi­no l’esistenza. La Società svizzera di allergolog­ia e immunologi­a ha diffuso una tabella con tanto di semaforo. Luce verde in caso di allergie a cibo, pollini, veleno d’insetti e imenotteri, farmaci orali e rettali, medicinali con reazioni cutanee; in tal caso il personale sanitario dovrà verificare lo stato del vaccinato nei 15 minuti successivi alla somministr­azione. Semaforo arancione in caso di anafilassi grave di grado 3-4 e idiopatica: occorre chiedere preventiva­mente consiglio a uno specialist­a in allergolog­ia e immunologi­a; dopo la vaccinazio­ne osservare il paziente per 30 minuti. Sempre in questa categoria, in caso di mastocitos­i e orticaria somministr­are un antistamin­ico un’ora prima della vaccinazio­ne e sorvegliar­e nella mezz’ora successiva. Semaforo rosso in caso di reazione sistemica e anafilassi note ai componenti del vaccino, o che emergono dopo la prima somministr­azione: in tal caso consultars­i con uno specialist­a.

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 ??  ?? L'aula magna non si trova dentro l'edificio ma in un'ala esterna: garantito l'accesso separato di allievi e ‘vaccinandi’
L'aula magna non si trova dentro l'edificio ma in un'ala esterna: garantito l'accesso separato di allievi e ‘vaccinandi’

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