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La Fifa non riconoscer­à un’eventuale Superlega

Giocatori o club coinvolti verrebbero banditi

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La Fifa ha affermato che non riconoscer­à una possibile Superlega europea e bandirà dalle proprie competizio­ni qualsiasi giocatore o club che partecipi al progetto rilanciato negli ultimi mesi.

Reagendo alle recenti speculazio­ni dei media sulla possibile creazione di una competizio­ne chiusa e altamente lucrativa tra i pesi massimi europei, l’organismo mondiale presieduto dall’elvetico Gianni Infantino e le sei confederaz­ioni calcistich­e (Afc, Caf, Concacaf, Conmebol, Ofc e Uefa) hanno ribadito in una dichiarazi­one congiunta che un tale torneo “non sarebbe riconosciu­to né dalla Fifa, né dalle confederaz­ioni interessat­e”. Mentre l’ostilità della Uefa a tale idea è nota da tempo, poiché minaccia la sua Champions League, la Fifa aveva invece espresso il suo disinteres­se per questo dibattito tutto europeo, assicurand­o che si sarebbe concentrat­a sulla riforma della sua Coppa del mondo per club.

“Qualsiasi club o giocatore coinvolto in una tale competizio­ne sarebbe quindi bandito dalla partecipaz­ione a qualsiasi competizio­ne organizzat­a dalla Fifa o dalle confederaz­ioni”, è stato ribadito in una dichiarazi­one congiunta che rappresent­a un’iniziativa mai vista prima in questo ambito.

La “Superlega” era stata rilanciata alla fine di ottobre quando il presidente dimissiona­rio del Barcellona, Josep Maria Bartomeu, annunciava che il club catalano aveva accettato di partecipar­e a tale progetto. La stampa aveva persino suggerito il sostegno della Fifa, che avrebbe rappresent­ato una dichiarazi­one di guerra all’Uefa, la più potente delle sue sei confederaz­ioni.

“Tutte le competizio­ni devono essere organizzat­e o riconosciu­te dagli organismi competenti ai loro rispettivi livelli, dalla Fifa a livello mondiale e dalle confederaz­ioni a livello continenta­le. A questo proposito, le confederaz­ioni riconoscon­o la Coppa del mondo per club della Fifa come l’unica competizio­ne globale per club, mentre la Fifa riconosce le competizio­ni per club organizzat­e dalle confederaz­ioni come gli unici tornei continenta­li per club”, continua il testo, condannand­o così qualsiasi progetto privato.

I firmatari del comunicato riafferman­o anche che “la partecipaz­ione alle competizio­ni mondiali o continenta­li deve sempre essere vinta sul campo”, un principio di promozione-retrocessi­one incompatib­ile con quello di un campionato chiuso.

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Infantino ha scelto una linea dura

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