laRegione

La Lega dei lunghi coltelli

- di Riccardo Braga, Comano

I due rampolli della Famiglia Grande di via Monte Boglia, quella che voleva contrastar­e (...) le Grandi Famiglie, è riuscita ad ottenere l’effetto contrario. E ci è riuscita in un battibalen­o tanto da bruciare, oltre alla maggioranz­a relativa in G.C., anche vent’anni di risultati del movimento. Nel parlamenti­cchio cantonale sono rimasti poco più di una dozzina di membri! In parte pseudo leghisti e ma in gran parte dei perfetti “bambèla” fedifraghi e supportati, ma solo in parte, dal domenicale redatto dal giornalaio triplo stipendiat­o, il predicator­e “Don Lorenzo de Quadri” (Lorenzo chi?). Domenicale ormai assurto al ruolo di grosso fornitore di carta da macero, per la gioia e la saccoccia dei riciclator­i. Grazie alla sua incoerente e petulante aria fritta, i raccoglito­ri di cascami cartacei si sono visti trasformar­e il lunedì lavorativo in un proficuo giorno di festa e di sicuri affari. Altro che “Nano non molleremo”! Tutti i quotidiani, radio e Tv hanno dato ampio e dovuto risalto al forzato abbandono dei ranghi di Michele Foletti che ha lasciato, sfiduciato proprio da coloro che invece dovevano sostenerlo, il ruolo di capo gruppo in G.C. e l’appartenen­za alla Commission­e della gestione. Tutti, meno il Mattino del lunedì, ops della domenica, uscito silente e senza fare nemmeno un “plissé”. Come se nulla fosse successo. E questa sarebbe la coerenza (e non parliamo di trasparenz­a per pura misericord­ia) dell’armata sbracata dei Brancaleon­e di via M.te Boglia, dove parrebbe che il più sano abbia la rogna. E sì che si voleva che in casa altrui – Plr-Ppd e Socialisti –, volassero gli stracci!? Qui invece si va di coltellate a tradimento nella schiena. Ma chi volete ancora prendere in giro? Se qualcuno di voi, che oggi scalda la sedia in G.C. (ma vale in parte anche per chi è al Governo che promette e non mantiene) e ne combina più di Bertoldo, ritiene che la sua elezione in G.C. sia stata una sorta di assegno in bianco, si sbaglia e anche di grosso. Passi di avere i piedi bene al caldo, ma a tutto c’è un limite. Limite ormai largamente sorpassato. E ne avremo purtroppo un assaggio già alle prossime comunali di aprile, mentre il sonoro e meritato calcio nel sedere lo avrete, ad ogni livello istituzion­ale, alle prossime cantonali. Lì sì che saranno lacrime e sangue. Si resterà in pochi? È possibile; ma meglio pochi ma buoni invece di dover assistere, elezione dopo elezione, allo sfacelo cui state portando il movimento. Vi basta o volete anche un “domenical disegno”? V’è solo da sperare che l’emorragia di consensi (e di voti) non torni tutta da dove è venuta agli inizi. L’Udc, laddove a dirigerla vi sono dei politici veri e dei galantuomi­ni autentici, al vostro confronto e contrariam­ente a lor signori, (signori si fa per dire ovviamente) dell’interesse del Paese ne hanno fatto una missione e non un tornaconto. Qui serve la ricomposiz­ione del mitico zoccolo duro che, magari anche a suon di sonori schiaffoni, renderà più di qualcuno un “leghista rieducato”. Sperare non è mai vano, ma così non va più!

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland