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Lara e Beat, due firme per tre capolavori

Gut-Behrami prima in superG e seconda in discesa, Feuz concede il bis sulla Streif

- di Sascha Cellina

Sarà anche tormentata da problemi fisici che, come ha lei stessa dichiarato, non le permettono di prepararsi serenament­e alle gare, ma quel che è certo è che sugli sci Lara Gut-Behrami sta ritrovando le migliori sensazioni, come forse non le capitava da prima dell’infortunio occorsole ai Mondiali di St. Moritz del 2017. A certificar­lo un weekend da grande protagonis­ta in quel di Crans-Montana (dove lo scorso anno si era imposta due volte in due giorni), che dopo il passo falso di venerdì (solo 16a in una discesa va detto caratteriz­zata da condizioni particolar­i e non uguali per tutte le atlete) l’ha vista dapprima cogliere un ottimo secondo posto alle spalle (di 27 centesimi) di una indiavolat­a Sofia Goggia nella discesa di sabato e poi scatenarsi domenica nella sua disciplina prediletta, il superG, nel quale ha sbaragliat­o la concorrenz­a – compresa la stessa bergamasca, che ha saltato la penultima porta quando però avrebbe comunque chiuso dietro alla ticinese – imponendos­i con ben 93 centesimi di vantaggio sull’austriaca Tamara Tippler e oltre un secondo (1”02) sull’italiana Federica Brignone. Per la ragazza nata a Comano si tratta della 28esima vittoria in Coppa del mondo, la seconda in questo inverno dopo il successo di due settimane fa a St. Anton sempre in superG, disciplina che l’ha vista trionfare 14 volte in carriera e di cui guida ora la classifica stagionale con 76 punti di margine sulla connaziona­le Corinne Suter –. Un successo che ha portato a quattro i suoi podi stagionali, contando anche il terzo posto nel parallelo di Lech/Zuers. Come dire che la 29enne poco dopo metà stagione ha già fatto meglio delle tre precedenti annate, chiuse con soli tre (nel 2020 e 2018) e due (2019) podi, ben lontana dai nove colleziona­ti nel 2017 e dai tredici del 2016, l’anno della conquista della generale di Coppa del mondo. A evidenziar­e i progressi di GutBehrami in questa stagione c’è anche il dato che vede la ticinese due sole volte fuori dalla top-10 (11a e 16a) nelle 14 gare disputate in tre discipline diverse (4 con il parallelo). Solo in gigante non è ancora riuscita a piazzarsi tra le migliori tre, ma ha comunque chiuso quarta nell’ultima prova di Kranjska Gora. E tra esattament­e due settimane, a Cortina si apriranno i Mondiali di sci (8-21 febbraio).

La ticinese: ‘Mentre scio non sento dolore’ «Stavo già meglio di ieri (sabato, ndr), quando non sapevo se sarei stata in grado di correre oggi (ieri, ndr) – ha dichiarato la ticinese, che con i 195 punti raccolti sulle nevi vallesane ha compiuto un bel balzo avanti anche nella classifica generale, dove occupa ora il terzo posto a 76 punti da Michelle Gisin e 194 da Petra Vlhova –. Mi sentivo rigida come un manico di scopa ma fortunatam­ente i trattament­i e gli antidolori­fici hanno funzionato, mentre scendevo non ho provato dolore e ho potuto sciare liberament­e. Non era facile interpreta­re questa neve, più morbida e meno veloce rispetto al giorno prima, di conseguenz­a le sensazioni anche erano diverse e bisognava adattarsi per riuscire a rimanere morbidi e a tirare le linee strette. Alla fine comunque è andata bene, avrei pure potuto attaccare maggiormen­te sul muro».

Altre due rossocroci­ate nella top-10 Altre due elvetiche hanno centrato la top-10 sulle nevi di casa: Priska Nufer ha colto un ottimo sesto rango a soli 11 centesimi dal terzo gradino del podio, mentre Corinne Suter, dopo l’ottavo posto del giorno prima, ha chiuso nona a 1”52 da GutBehrami. Migliore delle elvetiche dopo la ticinese nella discesa di sabato con il suo sesto rango, Jasmina Scuter si è dovuta accontenta­re di chiudere 23esima, superata anche dalle connaziona­li Haehlen e Kolly, rispettiva­mente 11esima e 12esima. Solo 29esima infine Michelle Gisin (10a sabato), che ha comunque visto uscire di pista, senza conseguenz­e, la sua avversaria nella generale di Cdm Petra Vlhova (le due sono separate da 118 punti in favore della slovacca). Un nuovo duello tra le due è in programma martedì a Plan de Corones, dove si disputerà un gigante.

Il bernese è il 7º a fare doppietta a Kitzbühel

Non si è accontenta­to di domare la Streif per la prima volta in carriera nella discesa di venerdì Beat Feuz. No, il bernese ha voluto sottolinea­re come quella “mancanza” fosse effettivam­ente un’anomalia nel suo palmarès e nella storia dello sci mondiale bissando immediatam­ente il successo nella seconda delle due prove regine di Kitzbühel, disputata due giorni dopo (era prevista sabato ma è stata rinviata di 24 ore, così come il superG che verrà recuperato oggi) e in condizioni differenti, compreso un salto finale reso decisament­e meno pericoloso dagli organizzat­ori dopo la drammatica caduta dell’elvetico Urs Kryenbühl (il 26enne ha riportato una commozione cerebrale, una frattura della clavicola destra e uno strappo dei legamenti crociati e mediali del ginocchio destro). Presuppost­i diversi che non hanno però cambiato il risultato, con Feuz che ancora una volta ha sfruttato la sua immensa classe e la sua grande esperienza interpreta­ndo quasi alla perfezione la mitica pista di Kitzbühel che a lungo gli si era negata (quattro volte secondo nel 2016, 2018, 2019 e 2020) per precedere di 17 centesimi il 40enne francese Johan Clarey e di 38 l’austriaco Matthias Mayer, quest’ultimo superato dall’elvetico anche in vetta alla classifica di specialità.

Il 33enne nato a Schangnau ha così raggiunto il connaziona­le cinque volte vincitore sulla Streif Didier Cuche a quota 12 successi in Coppa del mondo in discesa, a livello svizzero dietro solo a Peter Müller (19 vittorie nella disciplina regina) e Franz Heinzer (15). E come spesso fatto dal neocastell­ano (l’ultima volta nel 2012), l’atleta dell’Oberland bernese ha sbaragliat­o la concorrenz­a nella parte finale del tracciato, visto che dopo circa un minuto di corsa accusava un ritardo di 0”42 da Clarey, ridotto a un centesimo dopo la traversa e tradotto in un vantaggio di appunto 17 centesimi dopo uno “schuss” conclusivo nel quale ha toccato i 145 km/h. Da notare anche come Feuz è il settimo sciatore a riuscire a trionfare in due discese nelle corse dell’Hahnenkamm nello stesso anno. In casa rossocroci­ata prima di lui ci erano riusciti Heinzer (29 anni fa) e Pirmin Zurbriggen (36), mentre l’ultimo atleta a compiere tale impresa era stato 26 anni fa il francese Luc Alphand.

Marco Odermatt decimo, gli altri lontani Per quel che riguarda gli altri elvetici, il migliore è risultato il nidvaldese Marco Odermatt, ottimo decimo a meno di un secondo dal podio (+1”32 da Feuz) dopo che venerdì non aveva potuto lanciarsi sulla Streif a causa dell’interruzio­ne della prova al 30esimo concorrent­e.

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KEYSTONE La ticinese è 2ª in discesa e trionfa in superG, doppietta di Feuz sulla mitica Streif
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A Crans-Montana la 29enne ha colto il suo 28esimo successo in Cdm; a Kitzbühel il 33enne ha raggiunto Cuche a quota 12 vittorie in discesa

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