Avanti dopo Pasqua ‘È ancora tutto aperto’
Son passati ormai quattro mesi dall’inizio del massimo campionato, e quando siamo praticamente a fine gennaio la classifica è a malapena leggibile, anche perché il Berna ha addirittura quasi la metà di partite di Ambrì e Rapperswil. Così la domanda sorge spontanea: come e quando finirà la stagione? «È tutto aperto», rispondono dalla Lega. Dove il responsabile dell’allestimento dei calendari, Willi Vögtlin, si sta chinando sulla strategia da adottare nelle prossime settimane. Una cosa, però, è chiara: la regular-season non finirà il 22 marzo. Infatti la scadenza è nel frattempo stata spostata di due settimane al Lunedì di Pasqua, il 5 aprile, per portare a termine tutte le 52 giornate di campionato. Una riduzione della prima fase, infatti, per ora non è all’ordine del giorno, siccome i club vogliono giocare il più a lungo possibile. Principalmente per ragioni finanziarie visto che ogni società intasca una somma forfettaria per ogni partita a porte chiuse.
Quali saranno, però, le prospettive dopo la fine della stagione regolare? Lo scenario è complicato anche dagli ovvi conflitti d’interesse, con la Federhockey internazionale (Iihf) che vuole imporre i Mondiali in primavera come da programma, anche perché una cancellazione per il secondo anno di fila causerebbe ingenti danni economici. La Federazione svizzera vorrebbe invece garantire a Patrick Fischer e alla sua Nazionale la miglior preparazione possibile ai Campionati del mondo, mentre alla Lega piacerebbe che i playoff in Svizzera andassero avanti fino a una settimana prima dell’inizio della rassegna iridata. Anche perché, naturalmente, è fuori discussione che in campionato si continui a giocare durante i Mondiali... A proposito di epilogo stagionale: è chiaro che i famosi pre-playoff introdotti questa stagione in Svizzera non possano venir sacrificati in corso d’opera. In alternativa ci sono diversi scenari al vaglio: la gamma di soluzioni va dai playoff canonici al meglio di sette partite fino a una versione accorciata con quarti, semifinali e finale tutti al meglio di sole tre partite. Ipotesi, però, questa che non piace a nessuno. Soprattutto non alle tivù.