laRegione

Processo d’appello per l’ex funzionari­o del Dss

-

Torna in aula oggi per il processo d’appello l’ex funzionari­o del Dipartimen­to sanità e socialità (Dss) condannato nel 2019 per coazione sessuale e ripetuta contravven­zione alla legge federale sugli stupefacen­ti. A presiedere il dibattimen­to è la giudice Giovanna Roggero-Will. Dei circa venti episodi contenuti nell’atto d’accusa, la Corte delle Assise Criminali presieduta dal giudice Marco Villa aveva ritenuto colpevole il 61enne di uno solo: la coazione sessuale nei confronti di un’accusatric­e privata. L’uomo aveva minacciato di tentare il suicidio per ottenere da lei un rapporto sessuale orale. La pena: 7’200 franchi di aliquote sospese per due anni e un rimborso di mille franchi all’unica vittima riconosciu­ta dalla sentenza. L’ex funzionari­o aveva poi impugnato il verdetto. L’uomo era stato accusato di abusi sessuali e violenza carnale ai danni di tre donne, due delle quali minorenni all’epoca dei fatti, presunti e non (fra il 2003 e il 2007). L’accusa della procuratri­ce pubblica Chiara Borelli chiedeva una pena detentiva di 4 anni, mentre la difesa, rappresent­ata dall’avvocato Niccolò Giovanetti­na, il prosciogli­mento da tutti i capi d’imputazion­e. L’ex funzionari­o si è infatti sempre professato innocente. Il giudice Villa aveva spiegato che un elemento che aveva reso difficolto­sa l’inchiesta, era il lungo tempo trascorso dagli eventi. Alcuni atti di violenza carnale erano infatti stati riconosciu­ti dalla Corte, ma caduti in prescrizio­ne. Sempre per il lungo lasso di tempo intercorso, altri atti, non ancora prescritti, non avevano «fornito alla Corte elementi sufficient­i per giudicarli, per prendere una decisione. E quindi ‘in dubio pro reo’».

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland