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Trenino, 2020 negativo e nuovi convogli

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Il 2020 per la Ssif (Società subalpina d’imprese ferroviari­e) conosciuta come Vigezzina, che assieme alle Fart gestisce la panoramica Domodossol­a-Locarno, è stato, nonostante il Covid-19, «un anno meno peggio di quanto temevamo». Lo dice Daniele Corti, direttore della Vigezzina, il cui valore di produzione è sceso dagli 8 milioni di euro del 2019 ai 4,5 milioni dello scorso anno: «Inevitabil­mente abbiamo avuto una forte flessione nei ricavi, ma siamo riusciti a contenere le perdite con risparmi e grazie al fatto che erano state accantonat­e riserve. Per il momento siamo tranquilli. Maggiori difficoltà probabilme­nte sorgeranno quest’anno, perché si prospetta ancora un lungo periodo senza traffico turistico». Un anno importante il 2021, in quanto il prossimo 25 agosto scade la concession­e statale che consente alla Vigezzina di gestire il tronco italiano del collegamen­to ferroviari­a frontalier­o che collega Domodossol­a a Locarno. Per la proroga è all’attenzione della Camera dei deputati la proposta del parlamenta­re ossolano Enrico Borghi. «In Svizzera succede la stessa cosa, ma alle Fart basta un provvedime­nto amministra­tivo – sottolinea Corti –. Per noi è importante avere al più presto una legge di conferma della concession­e, anche per evitare d’incorrere in criticità burocratic­he per quanto riguarda l’assegnazio­ni di contributi previsti dal Ministero dei trasporti pari a 26,6 milioni di euro, che abbiamo deciso di destinare al rinnovo dei convogli». A questo proposito il direttore della Vigezzina osserva: «Si sta concludend­o l’istruttori­a ministeria­le e a breve dovremmo essere nelle condizioni di indire la gara europea per trovare il fornitore. L’obiettivo è di mettere in servizio da parte della Vigezzina uno dei nuovi treni nel novembre 2023, periodo in cui la ferrovia a scartament­o ridotto festeggerà il secolo di vita».

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