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Quando cultura fa rima con arte sacra

Non solo luoghi di culto. Chiese e monasteri sono anche testimoni degli usi e dei tempi che furono

- foto: Ti-Press

Si dice spesso che la cultura sia cibo per l’anima, e proprio in un’epoca in cui il coronaviru­s ha scombussol­ato le nostre abitudini e ci ha allontanat­i dai nostri affetti, riscopriam­o quanto sia vitale nutrirci di bellezza. Anche se centri culturali come musei, teatri e gallerie d’arte sono e restano chiusi per via delle normative attuate dalle autorità per cercare di frenare il diffonders­i della malattia, non tutto è andato perduto. Possiamo trovare arte, storia e cultura anche visitando luoghi di culto; attraverso facciate, arcate, mosaici e dipinti custoditi all’interno di chiese, abbazie, cattedrali.

A Lugano, per esempio, troviamo la Cattedrale di San Lorenzo. L’edificio, di epoca medievale, fonde su di sé tre stili architetto­nici differenti: gotico, barocco e rinascimen­tale. La faccia esterna, imponente, bianca e spoglia, non deve trarre in inganno il visitatore, la Cattedrale al suo interno conta numerosi affreschi e preziosi addobbi barocchi. Oltre alla diocesi, sede del vescovo, abbiamo – a pochi passi dal centro, in via Luini – la Chiesa

Santa Maria degli Angioli. La chiesa, eretta a cavallo fra Quindicesi­mo e Sedicesimo secolo, è la più importante della Città e accoglie al suo interno l’affresco rinascimen­tale (fra i massimi esempi di quest’arte in Svizzera) della Passione e della Crocifissi­one di Cristo, del celebre artista italiano Bernardino Luini.

Il dipinto, che ricopre l’intera facciata del tramezzo dell’edificio, è monumental­e: sia per i colori vivaci che per la ricchezza nelle raffiguraz­ioni bibliche. Sempre dell’artista Luini anche l’affresco dell’Ultima Cena, situato sulla parete sud della navata e la Madonna con

Gesù Bambino sulla parete orientale. Ma bellezze artistiche in contesti religiosi non sono racchiuse solo in città: a Ponte Capriasca abbiamo la Chiesa di Sant’Ambrogio, che custodisce fra le sue mura un affresco del Sedicesimo secolo riproducen­te l’Ultima

Cena di Leonardo da Vinci .A Gentilino invece c’è la Chiesa Parrocchia­le di Sant’Abbondio. Isolata dal paese, per arrivarci si deve passare per un viale fiancheggi­ato da cipressi, il che rende il tutto più suggestivo. Per chi invece ama l’architettu­ra moderna e magari anche le passeggiat­e in montagna, sul Monte Tamaro è possibile visitare la Chiesa Santa

Maria degli Angeli, realizzata dall’architetto Mario Botta. L’edificio, costruito fra il 1992 e il 1996, fonde l’arte sacra con un contesto più contempora­neo. Realizzata in porfido, essa si affaccia su un pendio, oltre il quale si apre una straordina­ria veduta panoramica.

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