Aeroporto, in due ad alta quota
Gestione privata, Lugano sceglie ‘Amici dell’aeroporto’ e la cordata Marending-Artioli
Il dado è tratto. Il Municipio di Lugano ha individuato due gruppi per la gestione privata dell’aeroporto. Sono gli “Amici dell’aeroporto” (capofila Sir Lindsay Owen-Jones rappresentato dall’avvocata Giovanna Masoni Brenni, partecipanti Ceresia Holding Sa e Investindustrial Services Sa facente capo alla famiglia Bonomi) e la cordata Marending-Artioli and Partner (Rolf Marending/Stefano Artioli). La scelta ha inevitabilmente escluso dai giochi le altre quattro candidature presentate. Una scelta per così dire intermedia che però era fra le possibilità evocate in questa fase della procedura da parte dell’esecutivo che non aveva alcun obbligo di dare la preferenza a una sola cordata. Le candidature sono state avanzate da H24 Sa (Fabio De Luca); Northern Lights Ag (Damian Hefti/Andrea Burkhardt); e il Team Lug (Raffaella Meledandri/Nicola Brivio) e dalle due cordate che hanno riunito l’offerta, ossia la Moov Airways Ag (che nel contempo aveva ritirato la propria domanda) e la Skn Haryana City Gas Distribution Private Limited. La scelta passerà dal Consiglio comunale al quale sarà sottoposto un messaggio quanto prima per ottenere il benestare all’avvio delle trattative. Sarà tuttavia da valutare se sia possibile presentare le due candidature al legislativo in carica come sarebbe l’ideale visto che si è parecchio occupato del dossier chiedendo peraltro proprio la gestione privata. Il messaggio municipale andrà infatti pubblicato per trenta giorni e i gruppi privati esclusi hanno diritto di interporre ricorso. Il servizio giuridico della Città sarà chiamato a valutare se sia possibile presentare al legislativo una scelta sub iudice.
Preoccupati gli ‘Amici dell’aeroporto’
I criteri considerati hanno riguardato la garanzia del mantenimento e dello sviluppo delle infrastrutture e delle procedure di volo (comprese quelle per il volo strumentale); la disponibilità di garanzie finanziarie per un periodo di esercizio di 33 anni; le condizioni di remunerazione del canone e della messa a disposizione della concessione; e la coerenza con il Piano settoriale dei trasporti, Parte Infrastruttura aeronautica (Psia). In seguito ai ‘rumors’ usciti da Palazzo civico in merito alla carenza di garanzie finanziarie di 10 milioni di franchi (o date in ritardo) da uno o più candidati sfociata in un’interpellanza, il Municipio non ha voluto dare spiegazioni invocando ragioni legittime legate alla procedura e al diritto di ricorso degli esclusi. Il coordinatore del Gruppo di lavoro Lugano Airport Tiziano Ponti ha però precisato che «nella call of interest non era stata quantificata la garanzia. Ma per poter manifestarla è stato chiesto successivamente il deposito di una garanzia». La richiesta è stata giustificata dal titolare del Dicastero aeroporto (e finanze) di Lugano Michele Foletti come capacità di sostenere i necessari investimenti iniziali all’infrastruttura». Insomma, secondo la versione del Municipio, non c’è stato alcun ‘caso’. E intanto ieri in serata è arrivata una nota da parte di Giovanna Masoni Brenni, rappresentante legale del gruppo Amici dell’aeroporto. L’ex vicesindaca esprime soddisfazione per essere rientrati nella rosa dei due ‘finalisti’, pur sottolineando di esserne venuti a conoscenza solo in conferenza stampa, ma si dice pure preoccupata “per i tempi e i modi della procedura ventilata, quella di una trattativa ‘parallela’ tra due progetti definiti ‘molto diversi’, attingendo anche a idee provenienti da altri progetti, e per come il Municipio potrà garantire la trasparenza e la regolarità di tale procedura”. Il gruppo si riserva quindi “di esprimersi su questo aspetto e determinarsi sul seguito quando saranno noti i relativi dettagli”.