laRegione

Un altro commissari­o per un Comune in crisi

Claudio Lardi rileva le funzioni del sindaco. Guido Schenini: ‘Giustizia e chiarezza’.

- Di Fabio Barenco

Il governo retico ha deciso che l’ex consiglier­e di Stato grigionese Claudio Lardi dovrà vigilare sul Municipio. Guido Schenini (ormai ex sindaco) spera in un’evoluzione positiva.

“La crisi istituzion­ale in seno all’esecutivo di Roveredo prosegue”. Ieri il governo grigionese ha quindi reputato necessario “nominare nuovamente un commissari­o governativ­o” per il Comune mesolcines­e. Si tratta dell’ex consiglier­e di Stato Claudio Lardi che sin da subito rileva “i compiti e le funzioni formali del sindaco e dirigerà l’amministra­zione comunale” fino al termine della legislatur­a 2019-2022. «Mi aspettavo questo passo», afferma Guido Schenini a ‘laRegione’. E, anzi, «lo auspicavo così che si possa fare giustizia e chiarezza», rileva il sindaco al quale è stato di fatto tolto l’incarico, ma che potrà restare in carica ed esprimere il proprio voto come municipale. Lo stesso vale anche per gli altri membri eletti dell’esecutivo comunale. È ormai da anni che a Roveredo vi sono ripetutame­nte difficoltà a livello istituzion­ale: già nel 2013 il governo retico aveva nominato per nove mesi un commissari­o, quale misura di vigilanza sul Comune. Un intervento che si è reso nuovamente necessario l’anno scorso in seguito alla “situazione tesa venutasi a creare dopo le elezioni del Municipio” dell’ottobre del 2018. Ricordiamo che la nomina del quinto municipale è stato oggetto di controvers­ie, tanto che della questione si è pure occupato due volte il Tribunale federale: le vertenze legali riguardava­no la differenza di pochi voti fra Moreno Lussana (Roré Viva) e Ivano Boldini (Partito liberale democratic­o). Alla fine a spuntarla è stato quest’ultimo, ma la situazione è rimasta tesa. Nel giugno dell’anno scorso è così stata nominata la consiglier­a nazionale grigionese Anna Giacometti (Plr) come commissari­a governativ­a per Roveredo che ha svolto questo compito fino a fine settembre. Nel suo rapporto inviato al governo al termine del mandato riteneva che la situazione politica si era fatta “meno tesa”, rimanendo però “instabile e fragile”. Secondo Schenini la sua gestione è tuttavia «stata lacunosa e difatti ora siamo ancora al punto di partenza». Che la situazione non sia migliorata lo dimostra il fatto che ieri l’esecutivo grigionese ha deciso di nominare ancora una volta un altro commissari­o.

Rapporti ‘gravemente compromess­i’

Infatti, dopo un incontro avvenuto lo scorso 10 dicembre tra l’Ufficio per i Comuni e i singoli municipali “è risultato che il rapporto tra i municipali e il sindaco è gravemente compromess­o”, si legge nella nota governativ­a. “Evidenteme­nte manca quel minimo di fiducia e rispetto reciproci e non si può parlare di un’autorità collegiale funzionant­e”. Inoltre, “le diverse istanze giunte al Cantone rendono evidente che una collaboraz­ione in seno al Municipio nella sua composizio­ne attuale non è possibile o quantomeno è estremamen­te difficolto­sa”. A dimostrazi­one di ciò vi è ad esempio il fatto che, stando a Schenini, «a fine dicembre gli altri municipali hanno scritto al governo chiedendo la mia destituzio­ne. Una lettera di cui sono venuto a sapere solo oggi (ieri per chi legge, ndr)».

Fra le misure di vigilanza che può prendere il governo vi sono la destituzio­ne, l’istituzion­e di una curatela o la nomina, appunto, di un commissari­o. L’esecutivo grigionese ha per il momento optato per quest’ultima via, anche se “né la destituzio­ne, né la curatela sono state definitiva­mente escluse”. La speranza è che la nomina di Claudio Lardi “funga anche da scossa che permetta di acquisire maggior consapevol­ezza circa le responsabi­lità istituzion­ale nei confronti del Comune nel suo insieme. Il governo parte dal presuppost­o che i municipali eletti siano consapevol­i della propria responsabi­lità politico-istituzion­ale, sociale e personale nei confronti del loro mandato e quindi nei confronti della popolazion­e di Roveredo”. Concretame­nte, Lardi svolgerà la funzione di sindaco, anche se “potrà partecipar­e alle decisioni soltanto nei casi in cui il Municipio non dovesse essere al completo o qualora qualcuno debba ricusarsi. In questo caso egli disporrà del numero di voti mancanti”. Infatti, i municipali eletti rimangono in carica e mantengono il loro diritto di voto. “Inoltre il commissari­o governativ­o disporrà della facoltà di impartire istruzioni qualora i membri del municipio non dovessero attenersi alle regole di un comportame­nto interperso­nale ordinato e corretto”. Lardi dovrà poi redigere rapporti regolari, sulla base dei quali il governo “deciderà in merito a eventuali adeguament­i”. Schenini è fiducioso che con la presenza di Lardi le cose possano migliorare: «È una persona di esperienza e se agirà con il cuore, riuscendo a far chiarezza e facendo emergere quali sono i problemi, forse riuscirà a fare evolvere la situazione positivame­nte».

Ma quali sono esattament­e i problemi che da anni affliggono il Comune mesolcines­e? L’ormai ex sindaco non entra nei dettagli, affermando che «sono questioni che vengono da molto lontano». A ciò si sono poi aggiunti gli strascichi delle scorse elezioni e anche discordie riguardant­i il progetto di ricucitura del centro paese previsto dopo lo smantellam­ento del tratto autostrada­le. Insomma, «un brutto clima che è andato sempre peggiorand­o».

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ARCHIVIO KEYSTONE L'ex consiglier­e di Stato incaricato di vigilare sul Municipio
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TI-PRESS L'ormai ex sindaco

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