laRegione

Dentro e fuori, Ajla Del Ponte

Oggi a Karlsruhe si apre per la 24enne valmaggese una stagione carica di aspettativ­e

-

Dentro è sempre lei, Ajla Del Ponte, quella semplice ragazza della Vallemaggi­a che per divertimen­to correva per le piste di tutto il Ticino con la casacca dell’Us Ascona addosso. Fuori, però, quella ragazzina è ormai cresciuta ed è diventata una grande atleta che sta portando con onore i colori rossocroci­ati in giro per il mondo, tanto che a 23 anni è già passata da Europei, Mondiali e Olimpiadi. Un’evoluzione continua che ha subìto un’impennata impression­ante nella passata stagione, condiziona­ta sì dalla pandemia, ma che ha visto la sprinter di casa nostra migliorare i suoi tempi tanto al coperto quanto all’aperto (personale dei 100 m abbassato da 11”29 a 11”08), raccoglier­e titoli nazionali (60 e 100 m) e inanellare successi, tra cui due prove della Diamond League e il Galà dei Castelli di Bellinzona.

Sì, l’Ajla Del Ponte che oggi a Karlsruhe aprirà la sua stagione disputando i 60 m (alle 20.23 le due batterie, alle 21.30 la finale) nella prima tappa (a porte chiuse) del World Athletics Indoor Tour è decisament­e un’atleta diversa rispetto a 12 mesi or sono. Fuori, agli occhi di tutti, è oramai una grande protagonis­ta dell’atletica mondiale. Ma anche un po’ dentro… «Per me si tratta di una semplice evoluzione, se prima sentivo un certo tipo di sensazioni quando correvo a Locarno o a Macolin, ora le ho in un contesto internazio­nale – afferma convinta e con estrema lucidità la studentess­a di Lettere, che ha raggiunto solo ieri la Germania, dove sui 60 m se la vedrà con avversarie del calibro delle britannich­e Dina Asher-Smith (campioness­a del mondo in carica sui 200 m e che torna a gareggiare al coperto dopo 3 anni di assenza) e Asha Philip (oro agli Europei indoor 2017), nonché della polacca Ewa Swoboda (vincitrice lo scorso anno proprio del titolo di regina della velocità nella serie di meeting del World Indoor Tour e campioness­a continenta­le in carica), della francese Carolle Zahi e della tedesca Tatjana Pinto, tutte atlete che vantano un personale migliore del 7”17 della ticinese –. Diciamo che sto percorrend­o delle scale e sempliceme­nte sono arrivata al piano successivo. Chiarament­e ho dovuto lavorare anche sul piano mentale per raggiunger­e la consapevol­ezza che sì, faccio parte delle migliori in questo momento, ho le mie carte da giocare e sono altrettant­o buone di quelle delle mie avversarie. A Karlsruhe me la vedrò con una campioness­a del mondo e una europea in carica, ma non sarò lì per arrivare seconda o terza, bensì per lo stesso loro motivo, vincere».

La giusta adrenalina e sensazioni positive: ‘Mi sento più forte’

Le intenzioni sono chiare, ma le sensazioni? «Sto bene, in queste ultime settimane ho sentito l’adrenalina salire, a maggior ragione dopo aver visto i nomi delle atlete di primo piano che affronterò, ma si tratta di uno stress positivo dato dalla grande voglia di iniziare a gareggiare dopo tanto lavoro. In fondo un po’ di agitazione per l’esordio stagionale c’è sempre, anche perché la prima gara è particolar­e, serve a prendere le misure e a capire dove si è e cosa si è in grado di fare. Sono consapevol­e che le aspettativ­e dopo la scorsa stagione sono alte, ma sono io stessa la prima a voler puntare in alto, per cui sono relativame­nte tranquilla e come detto ho tanta voglia di iniziare. Ormai è da metà ottobre che mi alleno: a novembre ho passato un mese in Olanda e a inizio 2021 sono stata circa tre settimane in Sudafrica per un campo di allenament­o, per il resto mi sono divisa tra il Ticino e Macolin. Il lavoro di per sé non è cambiato molto rispetto agli anni precedenti, all’inizio si fa tanto volume per poi andare verso la qualità e così è stato in Sudafrica, dove abbiamo cercato di affinare i dettagli».

Un lavoro che si ripete ma che non riparte mai da zero… «Evidenteme­nte ogni anno si lavora sulle basi gettate in quelli precedenti, per cui se tutto va bene è una crescita costante, anche a livello fisico. E questo mi permette di fare meglio determinat­e cose. Non a caso nella preparazio­ne abbiamo posto molto l’accento sulla forza specifica e devo dire che mi sento decisament­e più forte in molti aspetti rispetto all’anno scorso, in particolar­e sul lanciato. È una bella sensazione e non vedo l’ora di verificare il riscontro in gara e di vedere come tutto si svilupperà. Per contro sulle partenze sono ancora piuttosto altalenant­e. Non è facile da spiegare, da una parte so che posso essere facilmente davanti, ma questo a volte mi porta a sedermi sugli allori. In particolar­e in allenament­o, quando manca l’adrenalina delle competizio­ni, non riesco sempre a essere performant­e nelle partenze, mentre poi in gara spesso effettuo il salto di qualità. Meglio così che il contrario, in ogni caso speriamo di confermarl­o».

Un passo alla volta, ma quei Giochi sullo sfondo (e nella testa)...

Il World Athletics Indoor Tour (serie di meeting alla fine dei quali viene stilata una classifica per disciplina, Del Ponte dovrebbe prendere parte anche alle tappe di Liévin e Toru) è solo il primo dei molti appuntamen­ti di una stagione giocoforza incerta, come ancora per nulla sicuro è purtroppo lo svolgiment­o (ed eventualme­nte le condizioni) dell’avveniment­o principe, i Giochi olimpici di Tokyo, che dopo essere stati rinviati la scorsa estate sempre a causa della pandemia sono programmat­i tra il 23 luglio e l’8 agosto… «L’obiettivo principale è quello di concentrar­mi su di me per migliorarm­i, anche perché l’atletica è sì uno sport agonistico ma la sfida principale è con sé stessi. A livello di risultati divido la stagione in due, al coperto e all’aperto e per il momento guardo solo a questa prima parte, che vedrà un primo sprint fino ai Campionati svizzeri del 20-21 febbraio prima di un “reset” per affrontare gli Europei indoor in Polonia (sempre a Toru dal 5 al 7 marzo, ndr). Poi chiarament­e quando ogni giorno vado in pista ad allenarmi, in testa quale obiettivo ultimo per quest’anno ho Tokyo e spero che le Olimpiadi si terranno regolarmen­te, ma di più non posso fare. Non sappiamo nemmeno se dovremo vaccinarci, per cui non ha senso pensarci troppo, meglio concentrar­mi su me stessa e su ciò che posso influenzar­e».

 ?? TI-PRESS ?? L'atleta dell'Us Ascona è ormai diventata una delle protagonis­te della velocità mondiale
TI-PRESS L'atleta dell'Us Ascona è ormai diventata una delle protagonis­te della velocità mondiale
 ??  ?? Nel 2020 ha decisament­e alzato l'asticella
Nel 2020 ha decisament­e alzato l'asticella

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland