laRegione

Alla fine serviranno oltre cento milioni di franchi

Piattaform­a online attiva da lunedì 1° febbraio

- di Generoso Chiaradonn­a

La procedura per poter accedere agli aiuti per i cosiddetti casi di rigore è pronta, così come pure la piattaform­a informatic­a per filtrare le domande. Da lunedì prossimo, quindi, le aziende troveranno sul sito www.ti.ch/casidirigo­re le indicazion­i di dettaglio per inoltrare le richieste. «Prevediamo che già nella seconda metà di febbraio riusciremo a erogare i primi aiuti», afferma il direttore del Dipartimen­to delle finanze e dell’economia (Dfe) Christian Vitta. I servizi della Divisione dell’economia si attendono tra le quattromil­a e le seimila richieste per un importo totale superiore ai 100 milioni di franchi.

«L’aiuto per i casi di rigore – chiarisce Vitta – è pensato per alcuni settori specifici che stanno vivendo delle difficoltà particolar­mente gravi». Come noto, a differenza dei crediti Covid, gli aiuti per i casi di rigore sono dei contributi a fondo perso. «Si tratta – spiega il direttore del Dfe – di un sostegno che mira a coprire i costi fissi delle imprese (affitti e leasing), visto che i costi variabili, prevalente­mente quelli per il personale dipendente, sono già coperti da un lato dalle indennità per lavoro ridotto e dalle indennità perdita di guadagno (Ipg ‘Corona’) per i titolari delle imprese.

Vitta ha anche ripercorso le misure di sostegno federali che hanno permesso di tamponare l’emergenza economica causata dall’epidemia di coronaviru­s. Tra marzo e dicembre dello scorso anno, nel solo Ticino, sono giunti, in base alla legge Covid-19, oltre 2 miliardi di franchi suddivisi tra crediti garantiti (1,3 miliardi); indennità per lavoro ridotto (608 milioni); Ipg ‘Corona’ (143 milioni). Ci sono state inoltre misure specifiche per lo sport profession­istico, la cultura e i media.

A questi si sono aggiunte altre misure complement­ari cantonali come l’aiuto nei settori del turismo, della cultura, della formazione e dell’agricoltur­a. Anche la prestazion­e ponte Covid-19 votata la scorsa settimana dal Gran Consiglio è uno strumento per rafforzare la rete sociale e rientra nel sostegno mirato a chi è stato colpito dagli effetti negativi della pandemia. Nella stessa seduta il parlamento cantonale ha anche approvato il credito da 75,6 milioni di franchi, 51 dei quali a carico della Confederaz­ione. «Sapevamo che questo importo non sarebbe stato sufficient­e, per questo abbiamo lasciato aperta la possibilit­à d’incrementa­re il credito in ogni caso, anche senza il sostegno diretto della Confederaz­ione», ha precisato Christian Vitta il quale ha salutato positivame­nte l’annuncio della Confederaz­ione di voler aumentare la dotazione finanziari­a per i casi di rigore. «Non abbiamo mai messo un tetto massimo oltre il quale le aziende che arrivavano in ritardo non avrebbero ricevuto più nulla. Il fatto che il credito verrà aumentato da parte della Confederaz­ione, sarà un modo per condivider­e questo sforzo finanziari­o. Il Ticino si era fatto promotore di questa ipotesi, ma anche altri Cantoni hanno fatto altrettant­o», commenta Vitta. È il direttore della Divisione dell’economia Stefano Rizzi a evidenziar­e le due categorie dei cosiddetti ‘casi di rigore’. Da un lato quelli ‘ordinari’ ovvero le imprese che hanno subito un calo della cifra d’affari di almeno il 40% durante 12 mesi consecutiv­i nel periodo che va dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2021. Sono invece considerat­i casi ‘agevolati’ quelle aziende che sono oggetto di un ordine di chiusura da parte della Confederaz­ione o del Cantone per almeno 40 giorni tra il 1° novembre 2020 e il 30 giugno 2021, indipenden­temente dal calo della cifra di affari. Il Ticino è inoltre in attesa di una risposta di Berna per quel che riguarda le aziende create dopo il 1° marzo 2020, per ora escluse dall’aiuto. «Sia chiaro, i ristoranti, bar e piccoli commerci che praticano anche il take-away e la vendita occasional­e online non sono considerat­i quale apertura dell’impresa», osserva Vitta. Tali attività ‘minime’ non inciderann­o sul diritto agli aiuti.

Due procedure

Per i casi ‘ordinari’ vi sarà un passo in più rispetto a quelli ‘agevolati’ nella procedura di richiesta. I primi saranno tenuti a certificar­e il calo della cifra d’affari tramite un revisore esterno. Il Cantone parteciper­à alla copertura dei costi fino a un importo massimo di 2’500 franchi. Nella procedura agevolata basterà raccoglier­e la documentaz­ione e poi inoltrarla online.

 ?? TI-PRESS ?? Da sinistra: Stefano Rizzi e il consiglier­e di Stato Christian Vitta
TI-PRESS Da sinistra: Stefano Rizzi e il consiglier­e di Stato Christian Vitta

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland