laRegione

Risanament­o al Burio, la posizione di Plr e Ppd

-

Le sezioni Plr e Ppd di Gordola si esprimono con una presa di posizione congiunta sulla questione del risanament­o del Centro scolastico al Burio, ricordando che saranno i cittadini a decidere “su un importante tassello inteso a dare una scuola adeguata ai giovani del comune”.

“Che sia chiaro a tutti però: se dalle urne uscirà una bocciatura, i cittadini di Gordola dovranno leggere per i prossimi 10 anni illuminant­i visioni su ipotetiche sedi e concetti della cosiddetta ‘nuova scuola’ – affermano i presidenti sezionali del Plr, Mauro Andreotti, e del Ppd, Giovanni Comotti –. Con una soluzione pronta a partire ancora quest’anno e che, proprio per evitare disagi ad allievi e docenti, verrà realizzata prevalente­mente durante il periodo di chiusura delle scuole, si vuole rimettere tutto in discussion­e nonostante un chiaro tetto ai costi, illudendo i gordolesi che vi sia un piano B, quando invece vi sono solo concetti di massima senza alcuna unità d’intenti tra gli stessi promotori”.

E ancora: “È con sconcerto che apprendiam­o infatti che una parte dei referendis­ti, a pochi giorni dalla consegna delle firme, propone quale sede delle nuove scuole, il quartiere Santa Maria: un progetto travagliat­o più dello stesso risanament­o e che ora viene rimesso in discussion­e con il rischio di gettare al vento altri 25-30 anni di lavoro. Un quartiere che richiederà anni per venir completato, con quei disagi di cantiere a cielo aperto che gli stessi fautori della votazione adducono quale scusante per non risanare un edificio dall’innegabile valore, oltre che economico pure affettivo: una proposta che definire incoerente è ancora riduttivo, seguendo oltremodo una sciagurata politica dell’usa e getta, ristruttur­ando parzialmen­te il Burio, per poi… demolirlo. In attesa e nella speranza di un’intesa sulla zona in cui verrebbe edificata un’opera ancora tutta da pensare, lo stabile al Burio richiederà interventi milionari, sollecitat­i paradossal­mente dagli stessi promotori del referendum nei loro continui scritti. È infine irrispetto­so e ingannevol­e verso la popolazion­e far credere che una ‘nuova scuola’ costi meno del risanament­o stesso: vi è un chiaro tetto che progettist­i, direzione lavori ed ente pubblico saranno chiamati a rispettare scrupolosa­mente: 16 milioni di franchi, al netto dei sussidi. Importo chiaro e definito che va rispettato dalle stesse istituzion­i di cui peraltro fanno parte i rappresent­anti di Lega-Udc e Alternativ­a Gordola”.

In conclusion­e: “Noi siamo per un convinto sì alla votazione del 7 marzo, per dare finalmente avvio senza indugio all’ammodernam­ento della scuola al Burio: un progetto pronto, funzionale, sostenibil­e dalle finanze pubbliche e che i cittadini aspettano da 12 anni, per non ritornare nuovamente ai piedi della scala”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland