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Addio all’attrice Cicely Tyson

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Hollywood dice addio a Cicely Tyson, la star di ‘Sounder’ e ‘The Autobiogra­phy di Mrs. Pittman’ che ruppe le barriere della razza a Hollywood e a Broadway. La prima afroameric­ana onorata con un Oscar alla carriera è morta a 96 anni. Lo ha annunciato il suo manager Larry Thompson. Figlia di una cameriera e di un muratore emigrati dai Caraibi, Cicely si era sempre rifiutata di interpreta­re parti di cameriere, drogate o prostitute; ruoli che giudicava un insulto per le donne di colore. La svolta era arrivata nel 1972 con ‘Sounder’ di Martin Ritt, nel quale era entrata nei panni della moglie di un agricoltor­e di colore finito in prigione negli anni Trenta per aver rubato cibo per i suoi bambini.

Due anni dopo lo special della Cbs ‘The Autobiogra­phy of Mrs. Pittman’, adattato dal romanzo di Ernst Gaines, le fece vincere un Emmy e ispirò una giovanissi­ma spettatric­e, Viola Davis, a sognare di fare l’attrice.

La Davis e la Tyson hanno poi lavorato assieme in ‘The Help’, ambientato in Mississipp­i all’epoca delle battaglie per i diritti civili in cui Cicely era la vecchia tata Constantin­e e per cui la Davis fu candidata agli Oscar, e in ‘How to Get Away with Murder’ (Le regole del delitto perfetto), il popolare teledramma legale della Abc prodotto da Shonda Rhimes in cui la Tyson interpreta­va la madre di Viola. “Sono distrutta. Mi hai fatto sentire amata e visibile in un mondo in cui noi ragazze color cioccolato siamo ancora sotto un mantello d’invisibili­tà”, ha commentato la star di ‘Ma Rainy’s Black Bottom’ unendosi nel cordoglio a Barack e Michelle Obama. L’ex presidente nel 2016 aveva onorato la Tyson con la Medaglia della Libertà, la massima onorificen­za civile degli Stati Uniti.

Per molti americani la Tyson incarnava l’ideale del movimento Black is Beautiful, regale sotto i turbanti e caffettani africani. Impossibil­e quantifica­rne l’impatto: non fu solo apripista per giovani attori neri negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, ma anche icona di stile, fin da quando nella serie tv ‘East Side/West Side’ del 1963 sfoggiò una pettinatur­a afro facendo sensazione. Astemia, vegetarian­a e per otto anni, dal 1981 al 1989 la moglie di Miles Davis, ‘Cicely è la nostra Meryl Streep’, aveva detto nel 2013 a ‘Essence’ l’attrice e prima Miss America afroameric­ana Vanessa Williams.

In una lunga carriera Cicely Tyson aveva interpreta­to 29 film (tra cui ‘Pomodori Verdi Fritti’) e almeno 68 serie e special tv (del 1977 ‘Radici’, in cui faceva la mamma di Kunta Kinte), oltre a 15 produzioni teatrali tra cui ‘Tiger, Tiger Burning Bright’ (1962) e ‘To Be Young, Gifted and Black’ (1969).

Era tornata a Broadway nel 2013 dopo tre decenni di assenza in una produzione di ‘The Trip to Bountiful’ che le fece vincere un Tony. E poi di nuovo nel 2015 con James Earl Jones nel revival di ‘The Gin Game’: i due attori, 84 anni lui e 90 lei, sul palco per due ore nella parte di due anziani in una casa di riposo, fecero scrivere al ‘New York Times’ che “il talento non ha età”.

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KEYSTONE Pioniera nera del cinema

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