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Jacobacci gongola: ‘Questa rosa è viva’

Il tecnico del Lugano: ‘Tutti a disposizio­ne: ciascun giocatore freme per rendersi utile’

- Di Marzio Mellini

Il bilancio della passata stagione delle sfide tra Basilea e Lugano premia i renani con due vittorie, contro il successo per 2-1 del Lugano a Cornaredo (1° luglio) e il rocamboles­co pareggio 4-4 al St. Jakob Park (26 luglio). A parte lo 0-3 di metà novembre 2019, quindi, risultati e statistich­e sono in grande equilibrio. Se analizziam­o le tre partite del 2020, troviamo due successi del Lugano (il citato 2-1 e l’1-0 del 29 novembre firmato al 92’ da Bottani) intervalla­ti dal citato 4-4, partita che i bianconeri avrebbero anche potuto decidere a proprio favore (rimediò Cabral al 93’). Insomma, tra renani e Lugano ultimament­e il risultato è sempre aperto. Di che rendere appassiona­nte la sfida di domani in terra renana, con i rossoblù saliti in solitaria al secondo posto alle spalle dello Young Boys, con un +3 sull’accoppiata Lugano-San Gallo. «La nostra mentalità – puntualizz­a non senza una punta d’orgoglio Maurizio Jacobacci – prevede che si vada in campo sempre per vincere le partite, e questo già la dice lunga sulle nostre ambizioni di classifica. La dice lunga anche la volontà di raggiunger­e il più presto possibile i 39 punti. Non sto dicendo che vogliamo i 39 punti dopo 36 partite. Li vogliamo il prima possibile perché siamo ambiziosi. Vogliamo salire a quella quota per poi avere delle partite in cui possiamo andare a raccoglier­e qualcosa d’altro. Per me è un concetto chiaro. Il nostro obiettivo non sono solo i 39 punti intesi come quota salvezza».

‘Hanno tante cose in più’

Dopo aver messo in difficoltà lo Young Boys e battuto il San Gallo, ecco il Basilea, culmine di un trittico di alta classifica. «Oggi siamo terzi, i renani hanno tre punti in più. Hanno tante cose più di noi; budget, giocatori ex internazio­nali, nazionali. Hanno una rosa notevole a disposizio­ne. Domani li affrontiam­o in trasferta, sarà una partita molto dura, difficile, come quella contro il San Gallo, che reputo una squadra molto forte con giovani di alto livello. Lo stanno dimostrand­o anche in questa stagione, dopo averlo fatto già nel passato campionato. Affrontiam­o un Basilea che giovedì ha espugnato il Tourbillon, un campo mai facile. Il 32 non rende del tutto onore alla superiorit­à dei renani. Hanno dominato per almeno 75 dei 90 minuti, avrebbero potuto segnare più dei tre gol che hanno realizzato. Ci aspetta un impegno complicato, ma sappiamo di cosa siamo capaci. Abbiamo qualità importanti e vogliamo andare a Basilea per fare risultato. Negli ultimi anni l’esito degli scontri diretti dice che c’è un certo equilibrio tra le due contendent­i. Penso al 4-4 nell’ultima trasferta in ordine di tempo al St. Jakob Park, un incontro che avremmo meritato di vincere. Sul 4-3 Janga ha avuto la palla gol del 5-3 ma l’ha fallita e abbiamo poi incassato il pareggio all’ultimo istante. Fu però una grandissim­a prestazion­e, nella quale dimostramm­o di cosa siamo capaci anche sul fronte d’attacco, pur peccando, in quell’occasione, sul piano difensivo. Resta il fatto che segnare quattro gol al Basilea fuori casa non è un’operazione da niente».

‘Dobbiamo fare una signora partita’

I renani sono zeppi di individual­ità di spicco. Kasami è il trascinato­re del Basilea. «L’ex Sion è un centrocamp­ista che segna tanti gol, ma appartiene a una compagine che dispone di tanti altri calciatori di ottimo livello: penso a Frei, Zuffi, Stocker, Cabral, Van Wolfswinke­l, a segno al Tourbillon e gran lavoratore a beneficio del gruppo, Pululu, Zhegrova, i laterali Widmer (giovedì assente in quanto ammalato, ndr) e Petretta, due centrali forti come Klose e Cömert. Un organico di tutto rispetto. Per cercare di fare punti al St. Jakob Park dobbiamo disputare una signora partita, solida difensivam­ente, come contro lo Young Boys, penso soprattutt­o al primo tempo. Davanti dobbiamo essere cinici nella finalizzaz­ione delle occasioni che sapremo crearci. Non saranno tante, dobbiamo essere bravi a sfruttarle».

Contro il San Gallo Macek è entrato ed è stato subito decisivo. Segno che dalla panchina giungono impulsi e risposte importanti. «È giusto che sia così. Ho sempre detto che non abbiamo undici titolari, bensì un’intera rosa di candidati a una maglia. Se ne manca uno, c’è un sostituto pronto a rilevarne il posto, senza creare scompensi alla squadra, naturalmen­te portando in campo le proprie peculiarit­à. È importante poter contare su un organico con tanti giocatori del medesimo livello. Ad eccezione di Osigwe (problema alla spalla) tutti i giocatori sono a disposizio­ne. È un segnale importante, questa rosa vive. Tutti hanno voglia di far parte di questo gruppo. Così, succede che ci siano giocatori che si devono accomodare in tribuna anche se meriterebb­ero un posto in panchina, se non addirittur­a nell’undici titolare. È davvero una bella cosa, anche se poi tocca a me il compito ingrato, in veste di allenatore, di lasciar fuori l’uno o l’altro».

Problemi di abbondanza, quindi: «Preferisco avere questo tipo di problemi che non quelli di chi non ha alternativ­e ai titolari. Non è la prima volta che mi trovo a lavorare con l’imbarazzo della scelta. Lo reputo un ottimo segnale perché attesta che siamo in buona forma. Tutti vogliono far parte di questo gruppo che sta ottenendo buoni risultati».

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TI-PRESS In palio il secondo posto
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TI-PRESS Al lavoro per la sfida di domani

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