Un nuovo santo a Milano
Nel 1975 Giacomo Pellicciotti, noto critico musicale italiano, fonda a Milano, con l’aiuto di finanziatori svizzeri, l’etichetta discografica Black Saint-Soul Note, il cui nome rappresentava un evidente omaggio al capolavoro di Charles Mingus The Black Saint and the Sinner Lady. Nello stesso anno la nuova casa discografica produce il primo disco, l’omonimo Black Saint, un LP registrato da Billy Harper e dal suo quintetto. Si tratta di uno splendido lavoro in cui il giovane sassofonista afroamericano di ascendenza coltraniana si cimenta in una serie di brillanti composizioni fra cui Croquet Ballet, la cui prima versione era stata da lui registrata insieme a Lee Morgan e pubblicata in The Last Session. Harper, che non ha mai raggiunto il successo commerciale di altri suoi contemporanei, merita di essere riscoperto per la sua capacità di rielaborare con freschezza e originalità la tradizione dell’hard bop, modernizzandone le ritmiche e le improvvisazioni. Si inaugurava così un nuovo capitolo per Milano che, grazie alla nuova etichetta, il cui elegante shop si trovava in via Vincenzo Monti, vedrà giungere artisti da oltre oceano per registrare nello studio di Tribiano Milanese. La Black Saint-Soul Note, nella sua storia ha pubblicato lavori di celebri solisti quali Archie Shepp e Dewey Redman ma anche di compositori più inclini all’avanguardia come Anthony Braxton e Wayne Horvitz, vincendo più volte il premio della rivista Down Beat come migliore etichetta di jazz.