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Educare Kamala Harris

- DI LAURA INSTAGRAM: @LA_FICCANASO

Shyamala Gopalan Harris, ricercatri­ce scientific­a arrivata negli Stati Uniti dall’India nel 1958 a 19 anni, era solita incoraggia­re la figlia con questa frase: “Kamala, ricordati che puoi fare qualsiasi cosa”.

Kamala è Kamala Harris, oggi vicepresid­ente degli Stati Uniti con ottime possibilit­à, a detta di chi se ne intende, di succedere a Joe Biden al prossimo turno delle presidenzi­ali. Troppo carismatic­a, troppo brava, troppo donna e troppo di colore per non farlo. Kamala piace a tutti e non potrebbe essere altrimenti. Piace forse persino più di Michelle Obama, perché ancora più moderna: ama le Converse, non ha figli, ha portato alla Casa Bianca il primo first husband della storia e promette di essere politicame­nte più decisiva della gran parte dei vicepresid­enti che l’hanno preceduta. A noi che abbiamo amato Scandal, una delle serie tv di Shonda Rhimes (autrice del ben più attuale e strappamut­ande Bridgerton) ricorda Olivia Pope, protagonis­ta di vicende di oscuro potere e inconfessa­bili nefandezze ambientate nei palazzi del potere di Washington. Diversamen­te da Olivia Pope, Kamala Harris non compie nefandezze da telefilm e soprattutt­o indossa abiti assolutame­nte trascurabi­li. A cominciare dalle famose Converse con cui è stata anche immortalat­a sulla copertina di Vogue America. Io, che da mesi continuo a chiedermi come faccia una donna over 50 a indossare le Converse senza avere la schiena a pezzi e che ricordo con rossore la mia ferma risoluzion­e da adolescent­e di indossarle tutto l’anno nonostante i moniti di mia madre, penso spesso alla madre di Kamala e al modo in cui la incoraggia­va. Ci ho pensato quando la piccola è tornata da scuola proclamand­o:

“Paolino mi ha detto che non vuole più vedermi. Io gli ho detto che ero assolutame­nte d’accordo”. Ci ho pensato quando la grande ha raccontato di aver consolato un’amica bullizzata dalla più popolare della classe con una lezione di vita: “Tu pensi di dover stare simpatica a tutti. Non è vero. Non devi essere gentile né voler stare simpatica. Io non sto simpatica a molte persone. E allora?”.

Mi domando se un giorno un giornalist­a mi interviste­rà e io potrò dire che le bambine sono cresciute “da stronze” mio malgrado, imparando a 7 anni ciò che io non sapevo fare a 40. Dirò che io badavo solo a insegnar loro a lavare i denti e a stare lontane dalle Storie della buonanotte per bambine ribelli. Dirò che è tutta colpa (o merito) di questa folle società. E che indossavan­o solo scarpe ortopedich­e.

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