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Senegal.

Ne ha promosso la costruzion­e in Senegal l’Ong luganese Associazio­ne Cooperazio­ne Essere Umani. Due suoi membri raccontano la genesi e l’impatto del progetto sulla popolazion­e locale.

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“Siamo fatti d’acqua”, scriveva l’autore uruguaiano Eduardo Galeano, “sono fatte d’acqua le cellule che ci pensano, le lacrime che ci piangono e la memoria che ci ricorda”. Si tratta di una fonte di vita che necessita di essere costanteme­nte alimentata: farlo alle nostre latitudini è un gesto semplice e sicuro, ma non dappertutt­o è così. Ogni anno nel mondo, stima l’Oms, le malattie gastroente­riche causano 1,5 milioni di morti – 361mila sono i bambini sotto i 5 anni – di cui oltre la metà vengono attribuite all’uso di acqua contaminat­a. La Ong luganese Associazio­ne Cooperazio­ne Essere Umani (CEU), che lo scorso novembre è stata insignita del premio Giovanni Cansani per il suo impegno ultra quarantenn­ale in Casamance, regione rurale nel sud del Senegal, attualment­e si sta occupando di un progetto di distribuzi­one di acqua potabile volto a intervenir­e su questa grave problemati­ca. Con due membri dell’organizzaz­ione, il medico Jean-Pierre Vermes e l’architetto Vanja Tritten, siamo entrati nel cuore della questione.

Un particolar­e rischio per i bambini

“Il problema maggiore che abbiamo riscontrat­o nel dipartimen­to di Bignona dove operiamo – introduce il dottor Vermes – riguarda la contaminaz­ione infettiva dell’acqua dovuta a batteri, virus o altri parassiti. Le deiezioni delle mandrie di animali e quelle umane, dato che manca un sistema di fognature, contaminan­o la falda freatica superficia­le che alimenta i pozzi artesiani da cui la popolazion­e si rifornisce. La conseguenz­a principale è la forte incidenza di disturbi debilitant­i come la diarrea.

La sua causa è un’infiammazi­one dell’intestino che viene leso dai batteri patogeni e che richiama molta acqua al proprio interno, in seguito espulsa con la conseguent­e perdita di sali minerali ed elementi indispensa­bili al buon funzioname­nto dell’organismo. Se la condizione persiste per giorni il rischio è un grave stato di disidrataz­ione: visto che il nostro organismo è fatto per il 70% di acqua all’interno e all’esterno delle cellule, quando questa manca in modo importante può sopraggiun­gere la morte. Per i bambini, che ne hanno un tenore minore rispetto agli adulti, l’effetto è molto più deleterio e letale”.

L’intervento e l’indagine

Appurata la presenza nel sottosuolo locale di una grande quantità d’acqua di ottima qualità, la CEU ha deciso di promuovere la realizzazi­one di un foro di 150 metri di profondità, collegato tramite una pompa solare a un grande serbatoio sospeso, da cui parte una rete di distribuzi­one idrica. Attualment­e questa raggiunge un totale di circa 2’000 persone residenti in cinque villaggi, e l’intento è di estenderla ad altri quattro che contano mille persone circa. “Nella primavera del 2019 – spiega il dottor Vermes – mentre mi trovavo in Casamance ho pensato di mettere in piedi uno studio per valutare l’effetto del progetto sulle diarree. Abbiamo coinvolto tutti i 3’000 abitanti dei 9 villaggi in questione: ogni ménage

– sorta di economia domestica – ha ricevuto una scheda su cui segnare durante tre mesi quando qualcuno aveva un attacco di diarrea. A scadenza settimanal­e un agent de santé passava dalle famiglie a verificare la corretta compilazio­ne dei fogli. Alla fine sono stati raccolti i dati e abbiamo proceduto all’analisi statistica”.

 ??  ?? Taglio del nastro per lʼinaugura­zione dello ʻchâteau d’eauʼ di Marougune con le autorità locali.
Taglio del nastro per lʼinaugura­zione dello ʻchâteau d’eauʼ di Marougune con le autorità locali.
 ??  ?? Il serbatoio sospeso della capienza di 100 metri cubi.
Il serbatoio sospeso della capienza di 100 metri cubi.
 ??  ?? Operazioni di scavo per le tubazioni.
Operazioni di scavo per le tubazioni.

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