laRegione

Pandemia e gettito fiscale, cinque miliardi in meno

Lo studio: il ritardo dei vaccini fa crollare il Pil

- Ats/red

Stando a ‘Le Matin Dimanche’, a causa della pandemia la Confederaz­ione prevede un calo degli introiti fiscali di 5 miliardi di franchi (-6,9%) rispetto a quanto era stato preventiva­to. Tale somma rappresent­a all’incirca il budget annuale dell’Esercito svizzero.

La crisi avrà un impatto pesante sull’imposta sul valore aggiunto (Iva), le cui entrate sono stimate in calo di 3 miliardi. L’epidemia colpisce anche le imprese, che dovrebbero versare 1,3 miliardi in meno di imposta federale diretta (Ifd). L’Amministra­zione federale delle finanze (Afd) parla di una contrazion­e “senza precedenti” di circa il 10%. Per quanto riguarda le economie domestiche, il calo degli introiti fiscali è valutato a 1,1 miliardi. I contribuen­ti non devono attendersi regali. “Solo le spese effettive potranno essere dedotte”, nel calcolo dell’Ifd, ha sottolinea­to a ‘Le Matin Dimanche’, Joel Weibel, portavoce dell’Amministra­zione federale delle contribuzi­oni.

Vaccinazio­ni in ritardo, Pil giù di 50/100 milioni al giorno

La ‘Nzz am Sonntag’ si interessa, da parte sua, ai ritardi nelle vaccinazio­ni contro il Covid, che costerebbe­ro alla Svizzera secondo uno studio tra i 50 e i 100 milioni di franchi di prodotto interno lordo (Pil) al giorno. Sentito dal domenicale, il professore di economia dell’Università di Losanna, Marius Brülhart, co-autore della ricerca, ritiene che sia importante, non solo dal punto di vista sanitario ma anche da quello economico, vaccinare il più rapidament­e e il maggior numero di persone possibili.

Stando sempre alla ‘Nzz am Sonntag’, in febbraio soltanto 650’000 persone potranno essere vaccinate in Svizzera, invece degli 1,3 milioni previsti. Tale cifra, che il Consiglio federale ha dovuto rivedere al ribasso a causa delle forniture inferiori di vaccini rispetto alle quantità ordinate, figura nel piano vaccinazio­ne dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp).

Più della metà degli svizzeri è disposta a vaccinarsi

Sempre a proposito di vaccinazio­ni, secondo il ‘SonntagsBl­ick’ il numero di Svizzeri che vogliono farsi vaccinare contro il SARS-CoV-2 ha toccato un nuovo record. Il domenicale svizzero-tedesco si riferisce a un sondaggio dell’Università di Zurigo, secondo cui il 55% degli interrogat­i nel corso della terza settimana di gennaio ha risposto che si farà “molto probabilme­nte” o "probabilme­nte" immunizzar­e. A metà dicembre questa proporzion­e era soltanto del 41%.

Stando all’indagine, solo il 28% degli intervista­ti non desidera farsi iniettare il vaccino contro il Covid. In dicembre, la percentual­e era del 39%. Una persona su sei è indecisa. Inoltre, la popolazion­e sostiene le misure di prevenzion­e: l’84% è disposto a farsi testare, se necessario, e nella stessa proporzion­e si metterebbe in quarantena.

Test a tappeto in 13 cantoni

Dal canto il suo, il ‘SonntagsBl­ick’ si sofferma sull’intenzione di tredici Cantoni svizzeri di procedere a test di massa contro il coronaviru­s, in seguito alla decisione del Consiglio federale di finanziare gli esami. I Grigioni stanno per avviare la più grande operazione di screening in Svizzera, praticando test regolari in case per anziani, scuole e imprese. “Stiamo pianifican­do un’azione simile”, ha affermato al domenicale svizzero tedesco un portavoce del Canton Zurigo. Le autorità zurighesi lavorano attualment­e all’attuazione del piano. Un gruppo di lavoro sta procedendo nella stessa direzione nel Canton Appenzello Esterno.

Obbligo di telelavoro nel pubblico? Non tutti lo rispettano

Infine, secondo la ‘SonntagsZe­itung’ soltanto il 65% dei dipendenti dell’Amministra­zione federale rispettere­bbe l’obbligo del telelavoro. Nelle amministra­zioni cantonali di Argovia, Berna e San Gallo tale proporzion­e ammonta al 75%. A Basilea Campagna raggiunge il 90%.

 ?? KEYSTONE ?? Altre preoccupaz­ioni per Ueli Maurer
KEYSTONE Altre preoccupaz­ioni per Ueli Maurer

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland