‘Il periodo giusto per scoprire il fondo’
Intervista ad Alessandra Bernasconi-Hauke, nuova direttrice tecnica della Scuola di sci
La neve scende copiosa sul Centro sci nordico di Campra, dove gli appassionati non mancano nemmeno il giovedì pomeriggio. «Oggi è davvero magnifico», afferma una donna prima di togliersi gli sci e avviarsi verso il parcheggio. Dalla porta della casetta di legno spunta la tuta rossa di Alessandra Bernasconi-Hauke: è lei la nuova direttrice tecnica della Scuola svizzera sci Blenio sezione fondo. La sua nomina è giunta in seguito all’ottenimento del diploma d’istruttrice Sssa, conseguito insieme al collega e nota figura dello sci di fondo ticinese, Felix Lutz. In ottobre la fondista di Gudo parteciperà all’esame per ottenere l’attestato professionale federale come maestra di sport sulla neve, uno dei massimi gradi in Svizzera per quanto riguarda l’insegnamento di discipline invernali.
Cresciuta in una famiglia con una grande passione per lo sci alpino, è un’improbabile iscrizione a un corso di sci di fondo che accende la passione. «Parliamo di circa dieci anni fa: da lì in poi non mi sono più fermata – afferma con un sorriso –. Dopo quella giornata di prova, ho iniziato ad andare a sciare regolarmente, quasi tutti i giorni, arrivando qui a Campra direttamente dopo il lavoro». La storia di Alessandra è la prova che passione e dedizione possono portare a raggiungere traguardi all’apparenza inarrivabili. «Durante le lezioni non manco mai di ricordare le mie disavventure iniziali. Quando ho cominciato con lo sci di fondo ero negata, non stavo quasi in piedi. Ma nonostante le difficoltà del primo approccio (senza esclusione di vistosi lividi), mi ha subito conquistata l’idea d’immergermi in paesaggi fiabeschi ed entrare in una dimensione di armonia con la natura e il proprio corpo. Una sensazione di libertà che è forse ancora più grande rispetto allo sci alpino».
‘Non avevo mai pensato all’insegnamento’ Le uscite con gli amici e le partecipazioni ai corsi aumentano, permettendole di affinare notevolmente la tecnica. Così come la scoperta della passione per il fondo, anche la prima volta da insegnante nasce per caso: «Durante un’uscita mi hanno chiesto se volessi sostituire un monitore malato. Ho accettato, trovandomi subito a mio agio. Anche un po’ inaspettatamente, dal momento che non avevo mai pensato all’insegnamento, mi era piaciuta molto l’idea di poter dare consigli, aiutare a raggiungere il movimento elegante». Ed è a questo punto che la bellinzonese decide d’iscriversi al primo corso per ottenere il brevetto base. Grazie a impegno e costanza, nel giro di quattro anni passa da neofita della disciplina a uno dei massimi esponenti dell’insegnamento del fondo in Ticino. «La dimostrazione che vale sempre la pena inseguire i propri sogni se c’è la volontà e il piacere di farlo. È sicuramente una grande soddisfazione, tenendo anche conto dell’importante investimento di tempo e di denaro per partecipare a tutti questi corsi. A questo proposito voglio ringraziare la scuola di sci per il contributo finanziario ricevuto per svolgere la formazione». Attualmente, oltre alle lezioni con la scuola di sci, mantiene una percentuale lavorativa del 70% presso un istituto bancario per una ditta di facility services.
‘Ci vuole il desiderio di capire i dettagli’
Lo sci di fondo non è così scontato come potrebbe sembrare. «Richiede attitudine e desiderio di andare a capire i dettagli che rendono la sciata fluida e di conseguenza più godibile. Ma il bello sono proprio i due stili di pensiero con i quali si può vivere questa attività: come un’opportunità di farsi una sorta di passeggiata domenicale, semplicemente per uscire dalla routine, ma anche un impegno costante lavorando sulla condizione facendone quindi uno sport di performance». Il consiglio per chi vuole avvicinarsi alla disciplina è quello d’iscriversi ad almeno una lezione introduttiva. «Gli aspetti di coordinazione ed equilibrio non sono indifferenti. È pertanto fondamentale apprendere i principi chiave del movimento per poter essere davvero appagati e non fare solo fatica. Spesso c’è l’atleta con una buona condizione che vuole strafare, ma non basta solo la forza, bisogna conoscere le basi della tecnica per compiere gesti efficienti e provare soddisfazione. Per un neofita della disciplina, partire dallo stile classico può essere più piacevole grazie alla presenza delle tracce. Di solito lo stile skating arriva in un secondo momento». In un periodo in cui le possibilità di svago sono decisamente ridotte, quella in corso sembra essere la stagione ideale per approcciarsi al fondo e alle escursioni con le racchette. «Sono numerose le persone che quest’anno si sono avvicinate a queste attività, intravvedendone l’opportunità per assaporare quel senso di libertà un po’ venuto meno in questi mesi segnati dalla pandemia». Grazie all’ammodernamento realizzato tra il 2017 e il 2019, oggi il Centro sci nordico (con una parte ricettiva che comprende ristorante, sedici camere per un totale di 76 posti letto e una Spa) si presenta come una meta perfetta per abbinare sport e relax in un contesto naturale incontaminato. «In effetti fino a 10 anni fa, lo sci di fondo era visto un po’ come lo sport dei pensionati. La situazione è però cambiata nelle ultime stagioni, e oggi a Campra osserviamo una buona presenza di bambini, famiglie e adulti di tutte le età. Quello attuale è sicuramente un buon momento per promuovere ulteriormente la nostra disciplina, tenendo conto anche della grande pubblicità generata dai risultati di atleti professionisti svizzeri del calibro di Dario Cologna e Nadine Fähndrich». Attualmente la Scuola svizzera sci Blenio sezione fondo è composta da 17 monitori. «Un gruppo splendido con un’attitudine positiva di fronte alle novità sul piano tecnico e didattico».