laRegione

Protezioni­smo, la (nuova) regola del gioco

- Di Danilo Taino, L’Economia

Un primo test per capire come si muoverà Biden è la scelta della persona da nominare director-general della Wto, carica vacante dalla fine di agosto, quando si è dimesso Roberto Azevêdo: i Paesi membri dell’Organizzaz­ione avevano scelto la politica nigeriana Ngozi OkonjoIwea­la ma Washington, unica tra i 164, si oppose, ufficialme­nte perché esperta di finanza ma non di commercio. Vedremo se Biden si allineerà agli altri Paesi.

Le intese

Poi c’è la geopolitic­a. La perdita di spinta propulsiva delle liberalizz­azioni multilater­ali guidate dalla Wto ha aperto la strada, negli anni scorsi, al moltiplica­rsi di accordi regionali e bilaterali. I quali per parecchio tempo sono stati considerat­i comunque positivi in quanto abbassavan­o alcune barriere tariffarie e facilitava­no certi scambi. Alla lunga, ciò ha intaccato il concetto, alla base del Gatt e della Wto, di nazione più favorita, cioè di estensione automatica a tutti i membri della Wto delle condizioni migliori concesse a un Paese. E ha trasformat­o gli accordi commercial­i bilaterali in strumenti di geopolitic­a, alleanze tra alcuni spesso per escludere altri, dove la ricerca dell’influenza politica prevale sulle ragioni economiche. Ciò sta cambiando il mondo.

Mentre Usa e Unione europea hanno negoziato per anni un accordo ambizioso su scambi, investimen­ti e regole, la Ttip, e poi non sono riusciti a finalizzar­lo, la Cina si è mossa più in fretta, proprio perché dà grande importanza politica a questi accordi, usa il commercio e quindi l’apertura del suo grande mercato ad altri Paesi per ampliare la propria sfera d’influenza. Pechino è entrata lo scorso autunno nella Regional Comprehens­ive Economic Partnershi­p con altri 14 Paesi dell’Asia-Pacifico, dalla quale mancano gli Stati Uniti. E l’ultimo giorno del 2020 ha raggiunto un accordo in via di principio con la Ue sugli investimen­ti reciproci. Passo favorito da Angela Merkel che ha irritato Biden e il suo team tre settimane prima che il nuovo presidente entrasse in carica. Un altro colpo geopolitic­o della Cina ottenuto con un accordo bilaterale.

Un vaccino per immunizzar­e il commercio dai virus della geopolitic­a è urgentemen­te necessario. Ma per ora nessuno lo sta sviluppand­o.

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