Protezionismo, la (nuova) regola del gioco
Un primo test per capire come si muoverà Biden è la scelta della persona da nominare director-general della Wto, carica vacante dalla fine di agosto, quando si è dimesso Roberto Azevêdo: i Paesi membri dell’Organizzazione avevano scelto la politica nigeriana Ngozi OkonjoIweala ma Washington, unica tra i 164, si oppose, ufficialmente perché esperta di finanza ma non di commercio. Vedremo se Biden si allineerà agli altri Paesi.
Le intese
Poi c’è la geopolitica. La perdita di spinta propulsiva delle liberalizzazioni multilaterali guidate dalla Wto ha aperto la strada, negli anni scorsi, al moltiplicarsi di accordi regionali e bilaterali. I quali per parecchio tempo sono stati considerati comunque positivi in quanto abbassavano alcune barriere tariffarie e facilitavano certi scambi. Alla lunga, ciò ha intaccato il concetto, alla base del Gatt e della Wto, di nazione più favorita, cioè di estensione automatica a tutti i membri della Wto delle condizioni migliori concesse a un Paese. E ha trasformato gli accordi commerciali bilaterali in strumenti di geopolitica, alleanze tra alcuni spesso per escludere altri, dove la ricerca dell’influenza politica prevale sulle ragioni economiche. Ciò sta cambiando il mondo.
Mentre Usa e Unione europea hanno negoziato per anni un accordo ambizioso su scambi, investimenti e regole, la Ttip, e poi non sono riusciti a finalizzarlo, la Cina si è mossa più in fretta, proprio perché dà grande importanza politica a questi accordi, usa il commercio e quindi l’apertura del suo grande mercato ad altri Paesi per ampliare la propria sfera d’influenza. Pechino è entrata lo scorso autunno nella Regional Comprehensive Economic Partnership con altri 14 Paesi dell’Asia-Pacifico, dalla quale mancano gli Stati Uniti. E l’ultimo giorno del 2020 ha raggiunto un accordo in via di principio con la Ue sugli investimenti reciproci. Passo favorito da Angela Merkel che ha irritato Biden e il suo team tre settimane prima che il nuovo presidente entrasse in carica. Un altro colpo geopolitico della Cina ottenuto con un accordo bilaterale.
Un vaccino per immunizzare il commercio dai virus della geopolitica è urgentemente necessario. Ma per ora nessuno lo sta sviluppando.