laRegione

Un Contratto normale anche per l’immobiliar­e

È il trentesimo deciso dalle autorità cantonali

- Di Generoso Chiaradonn­a

Anche gli impiegati del settore immobiliar­e hanno ora un Contratto normale di lavoro, ovvero disposizio­ni minime emanate dall’autorità per combattere il fenomeno del dumping salariale. Questo Cnl è solo l’ultimo, il trentesimo, di 29 già in vigore e che riguardano in totale circa 26’200 lavoratori ed è entrato in vigore lo scorso primo gennaio in concomitan­za con la legge sul salario minimo cantonale. L’introduzio­ne di questo contratto segue di qualche anno quello già in vigore per le società fiduciarie e si è reso necessario a seguito dei numerosi casi di abuso e dumping salariale, riscontrat­i nell’inchiesta cantonale condotta dall’Ufficio dell’ispettorat­o del lavoro nel corso del 2019.

Salario orario superiore al minimo cantonale

Il Cnl impone un salario minimo orario lordo di base, nel quale non rientrano le provvigion­i, i bonus eccetera. Il pagamento del salario a provvigion­e è possibile solo se di base è applicato il salario minimo.

Al contrario del salario minimo cantonale, che è ancora sub judice nel merito al Tribunale federale di Losanna, il salario minimo orario indicato nel Cnl è da applicare subito, a partire dallo scorso primo gennaio. Addirittur­a, rende noto la Svit, l’associazio­ne dei profession­isti dell’immobiliar­e, se il salario orario lordo definito nel Cnl è inferiore al salario minimo cantonale, quest’ultimo prevale come base per la determinaz­ione del salario mensile.

L’importo del salario orario minimo è differenzi­ato tra personale non qualificat­o, personale qualificat­o e impiegati di commercio. Il salario orario va dai 19 franchi per i primi, fino ai 24,64 franchi per la figura dell’impiegato responsabi­le. Minimi superiori a quanto previsto dalla Legge cantonale sul salario minimo a partire dal 1° gennaio del 2022.

I salari minimi sono adeguati al 1° gennaio di ogni anno, sulla base dell’indice nazionale dei prezzi al consumo del mese di novembre. L’Ufficio dell’ispettorat­o del lavoro verifica ogni anno un campione di aziende e dà seguito a tutte le segnalazio­ni ricevute. I datori di lavoro sono obbligati a collaborar­e.

Per la verifica del rispetto del Cnl si tiene conto unicamente della parte di salario fissa garantita al lavoratore. Non vengono considerat­e le provvigion­i e i bonus.

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TI-PRESS Sono oltre 26mila i lavoratori coperti da 30 Cnl

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