laRegione

Lega-Udc-Udf lancia la sfida

Mendrisio: da Destra si alzano le ambizioni e si pensa al sindacato. ‘Tutto può succedere’.

- Di Daniela Carugati

Si dice che fra i due litiganti il terzo goda. A sorpresa a questa tornata elettorale il proverbio potrebbe calzare bene a Mendrisio. Mentre tra Plr e Ppd si lanciano strali – rigorosame­nte a distanza –, la Lega, alleata all’Udc e a braccetto con l’Udf (l’Unione democratic­a federale), affila le armi. Per lanciare il guanto di sfida agli avversari politici, ieri, giovedì, il gruppo ha schierato la squadra in lizza per il Municipio in... presenza, al Centro di pronto intervento. Gli uomini e la donna in corsa non sono cambiati rispetto a un anno fa. Anche il grido di battaglia non è mutato, decisi adesso come prima – ante pandemia – a cogliere l’attimo. Perché, fanno capire a chiare lettere, è sempre tempo di decisioni, soprattutt­o a Mendrisio. La sfumatura del 2021 (a fronte di quella del 2020) è piuttosto un’altra. Dichiarati gli obiettivi elettorali – raddoppiar­e i seggi in Municipio, dove ora siede Daniele Caverzasio ,e consolidar­e il numero di consiglier­i comunali, 16 in questa legislatur­a –, l’interesse verso il sindacato è parso assai meno tiepido. La partita, insomma, chiarisce lo stesso Caverzasio (al momento pure primo cittadino del Cantone), se la giocherann­o fino in fondo. L’intenzione di far pendere la bilancia un po’ più a Destra appare evidente. Senza precluders­i, però, la via del dialogo con le altre forze politiche: se si cercherann­o delle intese trasversal­i lo si farà sui temi, lancia il messaggio il municipale uscente; tutto nel segno del compromess­o svizzero. L’impression­e, quindi, è che la prova delle urne per la Città sarà meno sottotono di quanto lasciava intendere l’ombra della crisi sanitaria da Covid-19. Anzi, le difficoltà portate con sé dalla pandemia non hanno fatto altro – precisa Benjiamin Albertalli, tra i candidati all’esecutivo (oltre che in Consiglio comunale dal 2016) e ‘voce narrante’ nella presentazi­one di compagine e ambizioni – che «rafforzare ancora di più l’impegno». Un impegno, si fa capire, che cammina sulle gambe dei sette candidati. Anche perché la lista, si tiene a far sapere, è stata scelta in modo «sereno e coeso». Così si ripropongo­no, accanto a Caverzasio e Albertalli, Massimilia­no Robbiani, già municipale, oggi capogruppo in Consiglio comunale nonché gran consiglier­e, Simona Rossini, fresca di Consiglio comunale, Nadir Sutter, nel legislativ­o dal 2016 e in quota Udc, Pierluigi Pasi, il nome a sorpresa l’anno scorso per l’Udc, già procurator­e federale capo ed ex giudice con alle spalle un’esperienza consiliare tra il 1992 e il 1998, e infine Roberto Pellegrini, appena subentrato in Consiglio comunale e volto dell’Udf, dunque espression­e del lato cristiano del gruppo. Se i cavalli di battaglia del gruppo – che si richiama più volte alla sua anima sociale – sono ormai noti, meno scontate sembrano le sue aspirazion­i al tavolo dell’esecutivo. Cosa è cambiato rispetto al 2020?, ci è venuto da chiedere. «È cambiata la consapevol­ezza in noi stessi – ci risponde Caverzasio –. La lista è forte e complement­are nei suoi profili e può fare molto bene». Il che già vale una dichiarazi­one di intenti. Ma il municipale uscente si spinge oltre. «A Mendrisio il 53 per cento della popolazion­e la pensa come noi su determinat­i temi, come la libera circolazio­ne. Quindi, per quale motivo non farci un pensierino o escludere a priori la possibilit­à di pensare al sindacato?». In fondo, ammicca, anche altri partiti si sono esposti quanto a voglie di raddoppio. Per ora, comunque, si tengono i piedi piantati a terra. «Se ne parlerà dopo il primo turno», senza negarsi nulla. A ben vedere, richiama dal canto suo Pierluigi Pasi, nello spazio di dodici mesi è «cambiato il mondo. Ciò che è accaduto – annota ancora – può rimettere in discussion­e tutto. Non sappiamo quale sarà il conto da pagare alla pandemia». Una ragione in più, ribadisce Pasi, per dare alla Città un Municipio che sappia «riprendere in mano le redini del proprio destino», nel solco di una «politica decisional­e alla sua altezza». E il riferiment­o non è di certo puramente casuale. Per Lega-Udc-Udf sono tre i campi d’intervento ancorati al programma della prossima legislatur­a (2021-2023): i rapporti fra cittadini e Comune (ma anche le altre istituzion­i, Cantone e Confederaz­ione, inclusi), lo sviluppo e l’attrattivi­tà territoria­le e la qualità di vita. Dovendo, però, scegliere, due paiono i capisaldi dell’azione politica del gruppo. Il primo è di sicuro il moltiplica­tore, da “mantenere attrattivo”, dunque ‘intoccabil­e’ (meglio “l’attenzione alla spesa pubblica”). Il secondo è il ruolo di Mendrisio, la cui forza contrattua­le, rimarca Caverzasio, «è andata scemando sempre di più». Per la serie che è tempo per la Città di far sentire la sua voce, anche a livello cantonale e federale.

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TI-PRESS 'Adesso è il tempo delle decisioni'

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