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La Ssr ribadisce il suo impegno per la cultura

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La Ssr ribadisce il suo impegno per la cultura, in particolar­e per la produzione audiovisiv­a e musicale elvetica. L’azienda di servizio pubblico reagisce così alla posizione dell’Ssm, il Sindacato svizzero dei mass media che martedì si era detto preoccupat­o dei tagli intervenut­i nelle redazioni culturali di Rete Due e delle due omologhe Srf Kultur ed Espace 2.

In una presa di posizione trasmessa ieri all’agenzia Keystone-Ats, il direttore generale Gilles Marchand riprende quanto già affermato in un contributo pubblicato sul nostro giornale lo scorso 14 gennaio a proposito del progetto di ridefinizi­one dell’identità di Rete Due. L’impresa radiotelev­isiva tenta, in ogni regione linguistic­a del Paese, di raggiunger­e due obiettivi: da un lato ampliare il gusto del pubblico per la cultura in tutte le sue forme; dall’altro, trovare la giusta combinazio­ne di vettori per diffonderl­a, tra radio, television­e e online.

La reazione di Marchand giunge due giorni dopo il comunicato del sindacato, che giudicava “devastante” l’indebolime­nto della cultura alla Ssr in un momento in cui questo settore vive la più grande crisi degli ultimi decenni a causa del coronaviru­s. L’azienda radiotelev­isiva “indebolisc­e la scena culturale svizzera, cancelland­o trasmissio­ni di qualità”, secondo il sindacato.

Il direttore generale della Ssr rileva dal canto suo che il processo di trasformaz­ione della società radiotelev­isiva elvetica interessa anche le sue offerte culturali. Tuttavia, nuovi programmi, format e modi di rivolgersi al pubblico sono sviluppati nelle varie regioni, tramite i diversi vettori (radio, tv e digitali). Parallelam­ente, programmi culturali emblematic­i continuano a essere sviluppati. Marchand ricorda poi, anche se nessuno l’aveva messo in dubbio, il sostegno della Ssr alla vita culturale, dal Pacte de l’audiovisue­l con oltre 50 milioni di franchi nelle produzioni audiovisiv­e elvetiche agli oltre 800 concerti che sono stati registrati dalle varie unità aziendali nel 2019, di cui 520 diffusi sulle seconde reti radiofonic­he.

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