Tutti con Draghi appassionatamente
Anche Cinque Stelle e Salvini aprono al governo
Roma – Ora dopo ora si consolida la maggioranza che sosterrà il governo Draghi. Sarà larga e potrebbe andare oltre il perimetro del modello Ursula: Pd, Forza Italia e Italia Viva ma anche M5S e LeU, con segnali di apertura da parte della Lega sempre più netti. Matteo Salvini si smarca dall’alleata Meloni, che non voterà la fiducia: il leader leghista fa addirittura intendere di volere entrare nella squadra, con tanto di ministri. E scende in campo direttamente Beppe Grillo nel tentativo di far virare definitivamente i Cinque Stelle.
Il round di colloqui dell’ex presidente della Bce è dunque servito a far andare a posto i primi pezzi del puzzle. LeU, che fra i partiti della vecchia maggioranza è il più freddo, avverte però di un pericolo che molti temono: il rischio di una compagine disomogenea, che in Parlamento potrebbe condurre a percorsi laboriosi ed esporre a sgambetti reciproci. I gruppi che alle Camere si collocano più a sinistra dello schieramento sono proprio quelli che esprimono con maggiore forza la difficoltà di ritrovarsi fianco a fianco con la Lega. Questione posta anche dai Dem, fiduciosi, però, che possa essere lo stesso Draghi a trovare una sintesi. Tra i Cinque Stelle dopo le barricate iniziali si sono avvicendate posizioni più dialoganti. A dare una sterzata avrebbe contribuito una lunga telefonata fra Draghi e Grillo: si sarebbero toccati anche punti programmatici. Qualsiasi scelta i leader M5S prenderanno dovrà però essere messa ai voti online, sulla piattaforma Rousseau.