laRegione

Due rapine in centro città per pagarsi la discoteca

Pene sospese a 4 giovani. Vittime alcuni coetanei

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Una serata cominciata da due giovani e un 39enne tunisino a vino, birra e droga nel Mendrisiot­to, proseguita in centro città a Lugano dove il terzetto ha minacciato e sottratto soldi e averi personali ad alcuni ventenni, è finita con le manette ai loro polsi. La storia capitata nell’agosto scorso era emersa in maniera sommaria tramite una nota ufficiale della polizia. In realtà i giovani rapinati sono stati quattro. La vicenda è approdata in aula penale ieri. Di fronte alla Corte delle Assise correziona­li presieduta dalla giudice Vera Verda-Chiocchett­i, è stata ricostruit­a quella serata di scorriband­e e di due rapine (più una tentata) effettuate con l’intento di pagarsi l’ingresso a una discoteca cittadina. L’idea è venuta in mente alla 27enne, disoccupat­a all’epoca dei fatti, che ha ammesso le proprie responsabi­lità riconoscen­do pure come nel viaggio in treno verso Lugano il terzetto si era ripartito i ruoli. Lei doveva fermare con una scusa le vittime, affinché gli altri due potessero agire e svuotare le tasche ai malcapitat­i. Il tunisino ha invece sostenuto di aver capito che avrebbero rubato dei portafogli direttamen­te in discoteca, ma il terzo imputato, un 18enne del Mendrisiot­to ha confermato la versione della donna.

Due colpi, uno sfumato

Il primo tentativo di rapina è sfumato. Il secondo, invece, è riuscito: ai danni di due minorenni seguiti, poi minacciati e derubati di 300 franchi e 50 dollari nel porticato d’entrata al quartiere Maghetti. L’idea di fare un’altra rapina, visto che la prima era andata bene, è balzata alla mente della donna mentre erano in un bar a bere altro alcol. In seguito al terzetto, in zona pensilina, si è aggregata un’altra minorenne (già condannata) e un rumeno poco più che ventenne che ha però sempre sostenuto di non aver partecipat­o in alcun modo. E in effetti si è tenuto in disparte, ma aveva chiesto e indossato lo zaino del tunisino fino alla fine del colpo che ha preso di mira altri due ventenni a cui sono stati sottratti, sempre sotto minaccia, 300 franchi e una collanina d’oro. Dopo qualche ora, però, la polizia li ha fermati. Tornando in aula, la giudice ha condannato il tunisino giunto in Svizzera senza permesso a 21 mesi di carcere parzialmen­te sospesi con la condiziona­le per due anni e all’espulsione dalla Svizzera per 7. Alla donna è stata inflitta la stessa pena ma interament­e sospesa per quattro anni, durante i quali dovrà sottoporsi a un trattament­o ambulatori­ale con frequenti controlli. Il 18enne è stato condannato a 18 mesi sospesi con la condiziona­le per tre anni, mentre il quarto imputato (rumeno) è stato ‘graziato’ dall’espulsione (obbligator­ia per il reato di rapina) ma condannato per complicità a sei mesi di prigione sempre sospesi per tre anni.

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TI-PRESS Videosorve­glianza e polizia hanno fermato 5 persone

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