laRegione

La sbornia delle bambine ribelli

- DI LAURA INSTAGRAM: @LA_FICCANASO

L’ultima volta che una insospetta­bile ce lo ha regalato ero fermamente decisa a non buttarlo. Poi mi sono resa conto che i posti sicuri erano già stati occupati per altri beni proibiti e considerat­i nelle sole disponibil­ità degli adulti, come ovetti Kinder, Pongo sporca tutto, zucchero a velo. In assenza di un posto sicuro in cui nasconderl­o agli occhi di coloro a cui era destinato, mi sono liberata definitiva­mente della terza copia in due anni di Storie della buonanotte per bambine ribelli. Come ogni bastian contrario, mal sopporto da tempo l’entusiasmo corale di fronte a questo volume che raccoglie le vite di “100 donne straordina­rie che hanno cambiato il mondo”: da Serena Williams a Malala Yousafzai, da Rita Levi Montalcini (a lato in un’illustrazi­one tratta dal volume, ndr) a Frida Kahlo, da Margherita Hack a Michelle Obama. L’idea è di indirizzar­e le letture e dunque i sogni delle bambine per liberarle dagli stereotipi sessisti.

Ho ricevuto il volume, bestseller considerat­o imprescind­ibile nella biblioteca di una bambina di oggi, dalle persone più diverse: cattolici, atei, progressis­ti, reazionari, biondi, bruni, acculturat­i e non, conoscenti e amici di lunga data. Ogni volta mi dicevano che non potevamo non averlo oppure si schernivan­o: “Molto probabilme­nte lo avete già”, riconoscen­doci implicitam­ente portatori di quei valori che il libro dovrebbe promuovere. Ogni volta iniziavo a sfogliarlo e alla terza biografia corredata da una bellissima illustrazi­one finivo a domandarmi cosa abbiano fatto di male le nostre figlie per sorbirsi tutte le nostre smanie di verosimigl­ianza e i nostri tic di adulti benpensant­i. Mai una casa editrice si sognerebbe di proporre a dei bambini l’album delle figurine dei parlamenta­ri o dei premi Nobel. Eppure, mettendoci di mezzo il genere, tutto cambia. Meglio crescere con lo stereotipo del lupo cattivo e della principess­a addormenta­ta, che essere svezzati a pane e manuali di valori giusti e buoni sentimenti. Leggere serve a sognare, inventare, rompere, spaventars­i e odiare. E, con tutto il rispetto, certe incombenze se le sbriga meglio quel filibustie­re del Corsaro Nero che Michelle Obama.

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