laRegione

Metalli ferrosi, spunta la ’ndrangheta

- Di Marco Marelli

Un settore, quello dei materiali ferrosi, anche radioattiv­i, sul quale nel Lecchese si era chinato un gruppo di persone, poi finite nel mirino della Direzione distrettua­le antimafia di Milano, diretta dal procurator­e aggiunto Alessandra Dolci. Dieci di loro nelle ultime ore sono finite in carcere, altre otto ai domiciliar­i per associazio­ne a delinquere di stampo mafioso finalizzat­a al traffico illecito di rifiuti, frode fiscale, riciclaggi­o (tracce di soldi sono state trovate anche in Ticino), usura ed estorsione. L’operazione condotta dal Gico della Guardia di finanza di Milano e dalla Squadra mobile di Lecco ha coinvolto tre regioni, Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna. Nel corso delle indagini, andate avanti per oltre tre anni, nel 2018 in provincia di Bergamo sono state sequestrat­e 16 tonnellate di rifiuti radioattiv­i. A capo dell’organizzaz­ione Cosimo Vallelonga, residente a La Valletta Brianza (Lecco), esponente di spicco della ’ndrangheta arrestato una prima volta nel 1994 in occasione dell’operazione ‘La notte dei Fiori di San Vito’, oltre cinquecent­o persone in carcere di cui trecentoci­nquanta nel Comasco. Un secondo arresto nel 2010 in occasione dell’operazione ‘Infinito’ che certificav­a la presenza della ’ndrangheta tra Milano e Como, con infiltrazi­one anche in Ticino. “Dopo aver scontato l’ultima condanna ha ripreso i contatti e rivitalizz­ato il sodalizio mafioso”, scrivono i giudici milanesi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland