‘Ibride, ma inquinano come le altre’
Berna – L’Associazione traffico e ambiente (Ata) chiede a Cantoni e Comuni di non incoraggiare più l’acquisto di un veicolo ibrido plug-in con sconti fiscali. Motivo: le loro emissioni di CO2 spesso raggiungono quelle di un motore a combustione. Lo scarto fra le misure di laboratorio e le emissioni effettive di CO2 è alto nei veicoli ibridi ricaricabili (o plug-in), scrive Ata. Secondo diversi studi citati nella nota, in particolare quello di Transport & Environment (T&E), che riunisce una cinquantina di Ong, i veicoli ibridi plug-in emettono fino a otto volte più CO2 dei valori dichiarati.
La ragione di questo fenomeno è che la tecnologia ibrida è stata “soprattutto” progettata per dare buoni risultati in laboratorio, scrive Ata. “Sulla strada è spesso il motore a combustione a essere in funzione per la maggior parte del tempo”. “Nonostante ciò, la maggior parte dei Cantoni e alcuni Comuni incoraggiano l’acquisto di veicoli ibridi ricaricabili con sconti fiscali”, deplora l’Ata, che chiede di mettere fine a queste “sovvenzioni, di fatto ai combustibili fossili”. Secondo l’Ata, il Ticino figura fra i quattro Cantoni (assieme a Giura, Nidvaldo e Obvaldo) che concedono uno sconto fiscale per l’acquisto di veicoli ibridi plug-in e anche fra i nove (assieme a Basilea Campagna, Basilea Città, Ginevra, Grigioni, Neuchâtel, S. Gallo, Vaud e Zurigo) che si basano sui valori ufficiali di laboratorio per determinare l’importo della tassa di circolazione.