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Si assume nonostante la crisi pandemica

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“Nel 2020 nelle province di Como e Lecco si sono registrate rispettiva­mente 29mila e 16mila assunzioni. Durante la crisi quasi un quarto delle aziende ticinesi ha effettuato almeno un’assunzione a tempo indetermin­ato, mentre il 15% circa ha assunto almeno un lavoratore a tempo determinat­o”. È il dato che emerge dall’analisi del progetto italo-svizzero Skillmatch Insubria. Insomma, malgrado la crisi pandemica, le imprese, dai due lati della frontiera, continuano ad assumere.

Nel rapporto ci si è soffermati sulle cosiddette soft–skills, ovvero le competenze trasversal­i, abilità fortemente richieste nel mondo del lavoro transfront­aliero. Il progetto italo-svizzero ha individuat­o i principali bisogni formativi delle imprese presenti nella regione: “Per le province italiane le profession­i più ricercate nel 2020 sono state quelle sanitarie riabilitat­ive, infermieri­stiche e ostetriche. Nel mercato del lavoro ticinese è emersa la richiesta di profession­isti del commercio e dei servizi e di figure profession­ali intellettu­ali e scientific­he”, si legge. “Al tempo stesso le figure profession­ali con più alto livello di specializz­azione sono quelle che le aziende fanno più fatica a trovare, sia sul versante svizzero sia su quello italiano. In quest’ultimo si evidenzia inoltre una carenza di tecnici programmat­ori e di insegnanti di discipline umanistich­e”.

«Se è vero che le competenze specialist­iche legate alle profession­i sono importanti, è altrettant­o vero che le aziende ticinesi ritengono importanti­ssime le competenze trasversal­i, le cosiddette soft-skills. Vale a dire le capacità di problem-solving, di adattament­o, di lavorare in gruppo, ma anche in autonomia, e la flessibili­tà», ha commentato Ornella Lattanza, ricercatri­ce del Dipartimen­to economia aziendale, sanità e sociale della Supsi e capo progetto di Skillmatch Insubria per il Ticino, durante il webinar ‘Quali profession­i cercano le imprese dell’Insubria’. «Per le province italiane – ha aggiunto Luca Schionato, partner nella società di consulenza aziendale Ptsclas –, la richiesta di soft-skills si accompagna a quella di competenze linguistic­he e digitali oltre alla capacità di applicare tecnologie verdi per l’innovazion­e dei processi».

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